Giobbe 34:12-22

12 Sì veramente Iddio non opera empiamente, E l’Onnipotente non perverte la ragione.
13 Chi gli ha commesso il governo della terra? E chi gli ha imposta la cura del mondo tutto intiero?
14 Se egli ponesse mente all’uomo, Egli ritrarrebbe a sè il suo alito, ed il suo soffio;
15 Ogni carne insieme trapasserebbe, E l’uomo ritornerebbe nella polvere.
16 Se pur tu hai del senno, ascolta questo; Porgi l’orecchio alla voce de’ miei ragionamenti.
17 Di vero, colui che odia la dirittura signoreggerebbe egli? E condannerai tu colui che è sommamente giusto?
18 Direbbesi egli ad un re: Scellerato? E a’ principi: Empio?
19 Quanto meno a colui che non ha riguardo alla qualità de’ principi, Ed appo cui non è riconosciuto il possente, Per essere antiposto al povero, Perchè essi tutti sono opera delle sue mani?
20 Essi muoiono in un momento, E di mezza notte tutto un popolo è conquassato, e perisce; E il potente è tolto via senza opera di mani.
21 Perciocchè gli occhi suoi son sopra le vie dell’uomo, Ed egli vede tutti i passi di esso.
22 Non vi è oscurità, nè ombra di morte alcuna, Ove si possan nascondere gli operatori d’iniquità.

Giobbe 34:12-22 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 34

In this chapter Elihu reassumes his discourse, and proceeds in his answer to Job, in which are first a preface exciting attention, Job 34:1-4; then a charge is brought against Job, expressed in or extracted from some words that dropped from his lips, not so well guarded, Job 34:5-9; a refutation of these expressions of his in a variety of arguments, Job 34:10-30; and the chapter is closed with some good advice to Job, Job 34:31-33; and with an earnest request of Elihu to men of understanding, to join with him in trying him to the uttermost, Job 34:34-37.

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