Giobbe 41:26-34

26 (H41-18) Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgon lancia, giavellotto, corazza.
27 (H41-19) Il ferro è per lui come paglia; il rame, come legno tarlato.
28 (H41-20) La figlia dell’arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia.
29 (H41-21) Stoppia gli par la mazza e si ride del fremer della lancia.
30 (H41-22) Il suo ventre è armato di punte acute, e lascia come tracce d’erpice sul fango.
31 (H41-23) Fa bollire l’abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi.
32 (H41-24) Si lascia dietro una scia di luce; l’abisso par coperto di bianca chioma.
33 (H41-25) Non v’è sulla terra chi lo domi; è stato fatto per non aver paura.
34 (H41-26) Guarda in faccia tutto ciò ch’è eccelso, è re su tutte le belve più superbe".

Giobbe 41:26-34 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 41

A large description is here given of the leviathan, from the difficulty and danger of taking it, from whence it is inferred that none can stand before God, Job 41:1-10; from the several parts of him, his face, teeth, scales, eyes, mouth and neck, flesh and heart, Job 41:11-24; and from various wonderful terrible things said of him, and ascribed to him, Job 41:25-34.

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