Daniele 5:3

3 Allora furono recati i vasi d’oro ch’erano stati portati via dal tempio, dalla casa di Dio, ch’era in Gerusalemme; e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servirono per bere.

Daniele 5:3 Meaning and Commentary

Daniel 5:3

Then they brought the golden vessels that were taken out of the
temple of the house of God which was at Jerusalem
That is, the servants to whom the orders were given fetched them from the temple of Bel, and brought them to the king's house; and though only mention is made of golden vessels, yet no doubt the silver ones were also brought, according to the king's command: and the king, and his princes, his wives, and his concubines, drank in
them;
by which they were profaned, being dedicated to holy uses, but now put to common use, and that by such impious persons; and who did it, not on account of the value and antiquity of these vessels, and in admiration of them, and to the honour of their festival; but in contempt of them, and in a profane and scurrilous way, as follows:

Daniele 5:3 In-Context

1 Il re Belsatsar fece un gran convito a mille de’ suoi grandi; e bevve del vino in presenza dei mille.

2 Belsatsar, mentre stava assaporando il vino, ordinò che si recassero i vasi d’oro e d’argento che Nebucadnetsar suo padre aveva portati via dal tempio di Gerusalemme, perché il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servissero per bere.

3 Allora furono recati i vasi d’oro ch’erano stati portati via dal tempio, dalla casa di Dio, ch’era in Gerusalemme; e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servirono per bere.

4 Bevvero del vino e lodarono gli dèi d’oro, d’argento, di rame, di ferro, di legno e di pietra.

5 In quel momento apparvero delle dita d’una mano d’uomo, che si misero a scrivere difaccia al candelabro, sull’intonaco della parete del palazzo reale. E il re vide quel mozzicone di mano che scriveva.