Sofonia 1:10; 1 Re 16; 1 Re 17; 1 Re 18; 1 Re 19; 1 Re 20; 1 Re 21; 1 Re 22; 2 Re 1; 2 Re 3; 2 Re 8; 2 Re 9; 2 Re 10; 2 Re 21; 2 Cronache 18; 2 Cronache 21; 2 Cronache 22; Geremia 29; Michea 6

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Sofonia 1:10

10 In quel giorno, dice l’Eterno, s’udrà un grido dalla porta dei pesci, un urlo dalla seconda cinta, e un gran fracasso dalle colline.
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1 Re 16

1 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Jehu, figliuolo di Hanani, contro Baasa, in questi termini:
2 "Io t’ho innalzato dalla polvere e t’ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai battuto le vie di Geroboamo ed hai indotto il mio popolo Israele a peccare, in guisa da provocarmi a sdegno coi suoi peccati;
3 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, e farò della casa tua quel che ho fatto della casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat.
4 Quelli della famiglia di Baasa che morranno in città, saran divorati dai cani; e quelli che morranno per i campi, li mangeranno gli uccelli del cielo".
5 Le rimanenti azioni di Baasa, le sue gesta, e le sue prodezze, trovansi scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
6 E Baasa si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in Tirtsa; ed Ela, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
7 La parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca del profeta Jehu, figliuolo di Hanani, fu diretta contro Baasa e contro la casa di lui, non soltanto a motivo di tutto il male che Baasa avea fatto sotto gli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira con l’opera delle sue mani così da imitare la casa di Geroboamo, ma anche perché aveva sterminata quella casa.
8 L’anno ventesimosesto di Asa, re di Giuda, Ela, figliuolo di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirtsa, e regnò due anni.
9 Zimri, suo servo, comandante della metà de’ suoi carri, congiurò contro di lui. Ela era a Tirtsa, bevendo ed ubriacandosi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsa,
10 quando Zimri entrò, lo colpì e l’uccise, l’anno ventisettesimo d’Asa, re di Giuda, e regnò in luogo suo.
11 E quando fu re, non appena si fu assiso sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un bimbo: né parenti, né amici.
12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata contro Baasa per bocca del profeta Jehu,
13 a motivo di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figliuolo, aveano commesso e fatto commettere ad Israele, provocando ad ira l’Eterno, l’Iddio d’Israele, con i loro idoli.
14 Il resto delle azioni d’Ela e tutto quello ch’ei fece, trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
15 L’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni in Tirtsa. Or il popolo era accampato contro Ghibbethon, città dei Filistei.
16 Il popolo quivi accampato, sentì dire: "Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!" E quello stesso giorno, nell’accampamento, tutto Israele fece re d’Israele Omri, capo dell’esercito.
17 Ed Omri con tutto Israele salì da Ghibbethon e assediò Tirtsa.
18 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre della casa del re, diè fuoco alla casa reale restando sotto alle rovine, e così mori,
19 a motivo de’ peccati che aveva commessi, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, battendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi avea commesso, inducendo a peccare Israele.
20 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura ch’egli ordì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
21 Allora il popolo d’Israele si divise in due parti: metà del popolo seguiva Tibni, figliuolo di Ghinath, per farlo re; l’altra metà seguiva Omri.
22 Ma il popolo che seguiva Omri la vinse contro quello che seguiva Tibni, figliuolo di Ghinath. Tibni morì, e regnò Omri.
23 Il trentunesimo anno d’Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni in Tirtsa,
24 poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d’argento; edificò su quel monte una città, e alla città che edificò diede il nome di Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte.
25 Omri fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e fece peggio di tutti i suoi predecessori;
26 batté in tutto la via di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e s’abbandonò ai peccati che Geroboamo avea fatti commettere a Israele, provocando a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, coi suoi idoli.
27 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte, sta tutto scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
28 Ed Omri s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto in Samaria; e Achab, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
29 Achab, figliuolo di Omri, cominciò a regnare sopra Israele l’anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò in Samaria sopra Israele per ventidue anni.
30 Achab, figliuolo di Omri, fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno più di tutti quelli che l’aveano preceduto.
31 E, come se fosse stata per lui poca cosa lo abbandonarsi ai peccati di Geroboamo figliuolo di Nebat, prese per moglie Izebel, figliuola di Ethbaal, re dei Sidoni, andò a servire Baal, a prostrarsi dinanzi a lui,
32 ed eresse un altare a Baal, nel tempio di Baal, che edificò a Samaria.
33 Achab fece anche l’idolo d’Astarte. Achab fece più, per provocare a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di quello che non avean fatto tutti i re d’Israele che l’avean preceduto.
34 Al tempo di lui, Hiel di Bethel riedificò Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane de’ suoi figliuoli, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca di Giosuè, figliuolo di Nun.
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1 Re 17

1 Elia, il Tishbita, uno di quelli che s’erano stabiliti in Galaad, disse ad Achab: "Com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di cui io son servo, non vi sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola".
2 E la parola dell’Eterno gli fu rivolta, in questi termini:
3 "Partiti di qua, volgiti verso oriente, e nasconditi presso al torrente Kerith, che è dirimpetto al Giordano.
4 Tu berrai al torrente, ed io ho comandato ai corvi che ti dian quivi da mangiare".
5 Egli dunque partì, e fece secondo la parola dell’Eterno: andò, e si stabilì presso il torrente Kerith, che è dirimpetto al Giordano.
6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente.
7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non veniva pioggia sul paese.
8 Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini:
9 "Lèvati, va a Sarepta de’ Sidoni, e fa’ quivi la tua dimora; ecco, io ho ordinato colà ad una vedova che ti dia da mangiare".
10 Egli dunque si levò, e andò a Sarepta; e, come giunse alla porta della città, ecco quivi una donna vedova, che raccoglieva delle legna. Egli la chiamò, e le disse: "Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva".
11 E mentr’ella andava a prenderne, egli le gridò dietro: "Portami, ti prego, anche un pezzo di pane".
12 Ella rispose: "Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho solo una manata di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un orciuolo; ed ecco, sto raccogliendo due stecchi, per andare a cuocerla per me e per il mio figliuolo; e la mangeremo, e poi morremo".
13 Elia le disse: "Non temere; va’ e fa’ come tu hai detto; ma fanne prima una piccola stiacciata per me, e portamela; poi ne farai per te e per il tuo figliuolo.
14 Poiché così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Il vaso della farina non si esaurirà e l’orciuolo dell’olio non calerà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra".
15 Ed ella andò e fece come le avea detto Elia; ed essa, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo.
16 Il vaso della farina non si esaurì, e l’orciuolo dell’olio non calò, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca d’Elia.
17 Or dopo queste cose avvenne che il figliuolo di quella donna, ch’era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita.
18 Allora la donna disse ad Elia: "Che ho io mai da far teco, o uomo di Dio? Sei tu venuto da me per rinnovar la memoria delle mie iniquità e far morire il mio figliuolo?"
19 Ei le rispose: "Dammi il tuo figliuolo". E lo prese dal seno di lei, lo portò su nella camera dov’egli albergava, e lo coricò sul suo letto.
20 Poi invocò l’Eterno, e disse: "O Eterno, Iddio mio, colpisci tu di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figliuolo?"
21 Si distese quindi tre volte sul fanciullo, e invocò l’Eterno, dicendo: "O Eterno, Iddio mio, torni ti prego, l’anima di questo fanciullo in lui!"
22 E l’Eterno esaudì la voce d’Elia: l’anima del fanciullo tornò in lui, ed ei fu reso alla vita.
23 Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al pian terreno della casa, e lo rimise a sua madre, dicendole: "Guarda! il tuo figliuolo è vivo".
24 Allora la donna disse ad Elia: "Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell’Eterno ch’è nella tua bocca è verità".
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1 Re 18

1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, in questi termini: "Va’, presentati ad Achab, e io manderò la pioggia sul paese".
2 Ed Elia andò a presentarsi ad Achab. Or la carestia era grave in Samaria.
3 E Achab mandò a chiamare Abdia, ch’era il suo maggiordomo. Or Abdia era molto timorato dell’Eterno;
4 e quando Izebel sterminava i profeti dell’Eterno, Abdia avea preso cento profeti, li avea nascosti cinquanta in una e cinquanta in un’altra spelonca, e li avea sostentati con del pane e dell’acqua.
5 E Achab disse ad Abdia: "Va’ per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell’erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avrem bisogno di uccidere parte del bestiame".
6 Si spartirono dunque il paese da percorrere; Achab andò da sé da una parte, e Abdia da sé dall’altra.
7 E mentre Abdia era in viaggio, ecco farglisi incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: "Sei tu il mio signore Elia?"
8 Quegli rispose: "Son io; va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia".
9 Ma Abdia replico: "Che peccato ho io mai commesso, che tu dia il tuo servo nelle mani di Achab, perch’ei mi faccia morire?
10 Com’è vero che l’Eterno, il tuo Dio, vive, non v’è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: Ei non è qui, faceva giurare il regno e la nazione, che proprio non t’avean trovato.
11 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!
12 Succederà che, quand’io sarò partito da te, lo spirito dell’Eterno ti trasporterà non so dove; io andrò a fare l’ambasciata ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure, il tuo servo teme l’Eterno fin dalla sua giovinezza!
13 Non hanno riferito al mio signore quello ch’io feci quando Izebel uccideva i profeti dell’Eterno? Com’io nascosi cento uomini di que’ profeti dell’Eterno, cinquanta in una e cinquanta in un’altra spelonca, e li sostentai con del pane e dell’acqua?
14 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! Ma egli m’ucciderà!"
15 Ed Elia rispose: "Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti di cui son servo, oggi mi presenterò ad Achab".
16 Abdia dunque andò a trovare Achab, e gli fece l’ambasciata; e Achab andò incontro ad Elia.
17 E, non appena Achab vide Elia, gli disse: "Sei tu colui che mette sossopra Israele?"
18 Elia rispose: "Non io metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonati i comandamenti dell’Eterno, e tu sei andato dietro ai Baali.
19 Manda ora a far raunare tutto Israele presso di me sul monte Carmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal ed ai quattrocento profeti d’Astarte che mangiano alla mensa di Izebel".
20 E Achab mandò a chiamare tutti i figliuoli d’Israele, e radunò que’ profeti sul monte Carmel.
21 Allora Elia s’accostò a tutto il popolo, e disse: "Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l’Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui". Il popolo non gli rispose verbo.
22 Allora Elia disse al popolo: "Son rimasto io solo de’ profeti dell’Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta.
23 Ci sian dunque dati due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulle legna, senz’appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l’altro giovenco, lo metterò sulle legna, e non v’appiccherò il fuoco.
24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome dell’Eterno; e il dio che risponderà mediante il fuoco egli sia Dio". Tutto il popolo rispose e disse: "Ben detto!"
25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: "Sceglietevi uno de’ giovenchi; preparatelo i primi, giacché siete i più numerosi; e invocate il vostro dio, ma non appiccate il fuoco".
26 E quelli presero il giovenco che fu dato loro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino al mezzodì, dicendo: "O Baal, rispondici!" Ma non s’udì né voce né risposta; e saltavano intorno all’altare che aveano fatto.
27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro, e a dire: "Gridate forte; poich’egli è dio, ma sta meditando, o è andato in disparte, o è in viaggio; fors’anche dorme, e si risveglierà".
28 E quelli si misero a gridare a gran voce, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con delle spade e delle picche, finché grondavan sangue.
29 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetarono fino all’ora in cui si offriva l’oblazione, senza che s’udisse voce o risposta o ci fosse chi desse loro retta.
30 Allora Elia disse a tutto il popolo: "Accostatevi a me!" E tutto il popolo s’accostò a lui; ed Elia restaurò l’altare dell’Eterno ch’era stato demolito.
31 Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù de’ figliuoli di Giacobbe, al quale l’Eterno avea detto: "Il tuo nome sarà Israele".
32 E con quelle pietre edificò un altare al nome dell’Eterno, e fece intorno all’altare un fosso, dalla capacità di due misure di grano.
33 Poi vi accomodò le legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra le legna.
34 E disse: "Empite quattro vasi d’acqua, e versatela sull’olocausto e sulle legna". Di nuovo disse: "Fatelo una seconda volta". E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: "Fatelo per la terza volta". E quelli lo fecero per la terza volta.
35 L’acqua correva attorno all’altare, ed egli empì d’acqua anche il fosso.
36 E sull’ora in cui si offriva l’oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: "O Eterno, Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatte tutte queste cose per ordine tuo.
37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei quegli che converte il cuor loro!"
38 Allora cadde il fuoco dell’Eterno, e consumò l’olocausto, le legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l’acqua ch’era nel fosso.
39 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra e disse: "L’Eterno è Dio! L’Eterno è Dio!"
40 Ed Elia disse loro: "Pigliate i profeti di Baal; neppur uno ne scampi!" Quelli li pigliarono, ed Elia li fece scendere al torrente Kison, e quivi li scannò.
41 Poi Elia disse ad Achab: "Risali, mangia e bevi, poiché già s’ode rumor di gran pioggia".
42 Ed Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmel; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia,
43 e disse al suo servo: "Or va su, e guarda dalla parte del mare!" Quegli andò su, guardò, e disse: "Non v’è nulla". Elia gli disse: "Ritornaci sette volte!"
44 E la settima volta, il servo disse: "Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare". Ed Elia: "Sali e di’ ad Achab: Attacca i cavalli al carro e scendi, che la pioggia non ti fermi".
45 E in un momento il cielo s’oscurò di nubi, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Achab montò sul suo carro, e se n’andò a Izreel.
46 E la mano dell’Eterno fu sopra Elia, il quale, cintosi i fianchi, corse innanzi ad Achab fino all’ingresso di Izreel.
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1 Re 19

1 Or Achab raccontò a Izebel tutto quello che Elia avea fatto, e come avea ucciso di spada tutti i profeti.
2 Allora Izebel spedì un messo ad Elia per dirgli: "Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest’ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita d’ognun di quelli".
3 Elia, vedendo questo, si levò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo;
4 ma egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: "Basta! Prendi ora, Eterno, l’anima mia, poiché io non valgo meglio de’ miei padri!"
5 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra; quand’ecco che un angelo lo toccò, e gli disse: "Alzati e mangia".
6 Egli guardò, e vide presso il suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde, e una brocca d’acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo.
7 E l’angelo dell’Eterno tornò la seconda volta, lo toccò, e disse: "Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te".
8 Egli s’alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli dette, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Horeb, il monte di Dio.
9 E quivi entrò in una spelonca, e vi passò la notte. Ed ecco, gli fu rivolta la parola dell’Eterno, in questi termini: "Che fai tu qui, Elia?"
10 Egli rispose: "Io sono stato mosso da una gran gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita".
11 Iddio gli disse: "Esci fuori e fermati sul monte, dinanzi all’Eterno". Ed ecco passava l’Eterno. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce dinanzi all’Eterno, ma l’Eterno non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma l’Eterno non era nel terremoto.
12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma l’Eterno non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso.
13 Come Elia l’ebbe udito, si coperse il volto col mantello, uscì fuori, e si fermò all’ingresso della spelonca; ed ecco che una voce giunse fino a lui, e disse: "Che fai tu qui, Elia?"
14 Ed egli rispose: "Io sono stato mosso da una gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita".
15 E l’Eterno gli disse: "Va’, rifa’ la strada del deserto, fino a Damasco; e quando sarai giunto colà, ungerai Hazael come re di Siria;
16 ungerai pure Jehu, figliuolo di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figliuolo di Shafat da Abel-Mehola, come profeta, in luogo tuo.
17 E avverrà che chi sarà scampato dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chi sarà scampato dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo.
18 Ma io lascerò in Israele un resto di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato dinanzi a Baal, e la cui bocca non l’ha baciato".
19 Elia si partì di là e trovò Eliseo figliuolo di Shafat, il quale arava, avendo dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia, avvicinatosi a lui, gli gittò addosso il suo mantello.
20 Ed Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro ad Elia, e disse: "Ti prego, lascia ch’io vada a dar un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò". Elia gli rispose: "Va’ e torna; ma pensa a quel che t’ho fatto!"
21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di bovi, e li offrì in sacrifizio; con le legna degli arnesi de’ buoi ne cosse le carni, e le diede alla gente, che le mangiò. Poi si levò, seguitò Elia, e si mise al suo servizio.
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1 Re 20

1 Or Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; avea seco trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d’assedio Samaria, e l’attaccò.
2 E inviò de’ messi nella città, che dicessero ad Achab, re d’Israele:
3 "Così dice Ben-Hadad: Il tuo argento ed il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli ed i figliuoli tuoi più belli son cosa mia".
4 Il re d’Israele rispose: "Come dici tu, o re signor mio, io son tuo con tutte le cose mie".
5 I messi tornarono di nuovo e dissero: "Così parla Ben-Hadad: Io t’avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento ed il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figliuoli;
6 invece, domani, a quest’ora, manderò da te i miei servi, i quali rovisteranno la casa tua e le case dei tuoi servi, e metteran le mani su tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via".
7 Allora il re d’Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: "Guardate, vi prego, e vedete come quest’uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figliuoli, il mio argento e il mio oro, ed io non gli ho rifiutato nulla".
8 E tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: "Non lo ascoltare e non gli condiscendere!"
9 Achab dunque rispose ai messi di Ben-Hadad: "Dite al re, mio signore: Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non lo posso fare". I messi se ne andarono e portaron la risposta a Ben-Hadad.
10 E Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: "Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà ad empire il pugno di tutta la gente che mi segue!"
11 Il re d’Israele rispose: "Ditegli così: Chi cinge l’armi non si glori come chi le depone".
12 Quando Ben-Hadad ricevette quella risposta era a bere coi re sotto i frascati; e disse ai suoi servi: "Disponetevi in ordine!" E quelli si disposero ad attaccar la città.
13 Quand’ecco un profeta si accostò ad Achab, re d’Israele, e disse: "Così dice l’Eterno: Vedi tu questa gran moltitudine? Ecco, oggi io la darò in tuo potere, e tu saprai ch’io sono l’Eterno".
14 Achab disse: "Per mezzo di chi?" E quegli rispose: "Così dice l’Eterno: Per mezzo dei servi dei capi delle province". Achab riprese: "Chi comincerà la battaglia?" L’altro rispose: "Tu".
15 Allora Achab fece la rassegna de’ servi dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue; e dopo questi fece la rassegna di tutto il popolo, di tutti i figliuoli d’Israele, ed erano settemila.
16 E fecero una sortita sul mezzogiorno, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto i frascati coi trentadue re, venuti in suo aiuto.
17 I servi dei capi delle province usciron fuori i primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito: "E’ uscita gente fuor di Samaria".
18 Il re disse: "Se sono usciti per la pace, pigliateli vivi; se sono usciti per la guerra, e vivi pigliateli!"
19 E quando que’ servi dei capi delle province e l’esercito che li seguiva furono usciti dalla città,
20 ciascuno di quelli uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gl’Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria scampò a cavallo con alcuni cavalieri.
21 Il re d’Israele uscì anch’egli, mise in rotta cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri.
22 Allora il profeta si avvicinò al re d’Israele, e gli disse: "Va’, rinforzati; considera bene quel che dovrai fare perché, di qui ad un anno, il re di Siria salirà contro di te".
23 I servi del re di Siria gli dissero: "Gli dèi d’Israele son dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo.
24 E tu fa’ questo: leva ognuno di quei re dal suo luogo, e metti al posto loro de’ capitani;
25 formati quindi un esercito pari a quello che hai perduto, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura e li vinceremo di certo". Egli accettò il loro consiglio, e fece così.
26 L’anno seguente Ben-Hadad fece la rassegna dei Siri, e salì verso Afek per combattere con Israele.
27 Anche i figliuoli d’Israele furon passati in rassegna e provveduti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono dirimpetto a loro: parevano due minuscoli greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese.
28 Allora l’uomo di Dio si avvicinò al re d’Israele, e gli disse: "Così dice l’Eterno: Giacché i Siri hanno detto: L’Eterno è Dio de’ monti e non e Dio delle valli, io ti darò nelle mani tutta questa gran moltitudine; e voi conoscerete che io sono l’Eterno".
29 E stettero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno s’impegnò la battaglia, e i figliuoli d’Israele uccisero de’ Siri, in un giorno, centomila pedoni.
30 Il rimanente si rifugiò nella città di Afek, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini ch’erano restati. Anche Ben-Hadad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera.
31 I suoi servi gli dissero: "Ecco, abbiam sentito dire che i re della casa d’Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiam de’ sacchi sui fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d’Israele; forse egli ti salverà la vita".
32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d’Israele, e dissero: "Il tuo servo Ben-Hadad dice: Ti prego, lasciami la vita!" Achab rispose: "E’ ancora vivo? egli è mio fratello".
33 La qual cosa presero quegli uomini per buon augurio, e subito vollero accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, e gli dissero: "Ben-Hadad e dunque tuo fratello!" Egli rispose: "Andate, e conducetelo qua". Ben-Hadad si recò da Achab, il quale lo fece salire sul suo carro.
34 E Ben-Hadad gli disse: "Io ti restituirò le città che mio padre tolse al padre tuo; e tu ti stabilirai delle vie in Damasco, come mio padre se n’era stabilite in Samaria". "Ed io", riprese Achab, "con questo patto ti lascerò andare"; così Achab fermò il patto con lui, e lo lasciò andare.
35 Allora uno de’ figliuoli dei profeti disse per ordine dell’Eterno al suo compagno: "Ti prego, percuotimi!" Ma quegli non volle percuoterlo.
36 Allora il primo gli disse: "Poiché tu non hai ubbidito alla voce dell’Eterno, ecco, non appena sarai partito da me, un leone ti ucciderà". E, non appena quegli si fu partito da lui, un leone lo incontrò e lo uccise.
37 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: "Ti prego, percuotimi!" E quegli lo percosse e lo ferì.
38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e cangiò il suo aspetto mettendosi una benda sugli occhi.
39 E come il re passava, egli si mise a gridare e disse al re: "Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quand’ecco uno s’avvicina, mi mena un uomo e mi dice: Custodisci quest’uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, ovvero pagherai un talento d’argento.
40 E mentre il tuo servo era occupato qua e là quell’uomo sparì". Il re d’Israele gli disse: "Quella è la tua sentenza; l’hai pronunziata da te stesso".
41 Allora quegli si tolse immediatamente la benda dagli occhi e il re d’Israele lo riconobbe per uno dei profeti.
42 E il profeta disse al re: "Così dice l’Eterno: Giacché ti sei lasciato sfuggir di mano l’uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo".
43 E il re d’Israele se ne tornò a casa sua triste ed irritato, e si recò a Samaria.
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1 Re 21

1 Or dopo queste cose avvenne che Naboth d’Izreel aveva in Izreel una vigna presso il palazzo di Achab, re di Samaria.
2 Ed Achab parlò a Naboth, e gli disse: "Dammi la tua vigna, di cui vo’ farmi un orto di erbaggi, perché è contigua alla mia casa; e in sua vece ti darò una vigna migliore; o, se meglio ti conviene, te ne pagherò il valore in danaro".
3 Ma Naboth rispose ad Achab: "Mi guardi l’Eterno dal darti l’eredità dei miei padri!"
4 E Achab se ne tornò a casa sua triste ed irritato per quella parola dettagli da Naboth d’Izreel: "Io non ti darò l’eredità dei miei padri!" Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo.
5 Allora Izebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: "Perché hai lo spirito così contristato, e non mangi?"
6 Quegli le rispose: "Perché ho parlato a Naboth d’Izreel e gli ho detto: Dammi la tua vigna pel danaro che vale; o, se più ti piace, ti darò un’altra vigna invece di quella; ed egli m’ha risposto: Io non ti darò la mia vigna!"
7 E Izebel, sua moglie, gli disse: "Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Alzati, prendi cibo, e sta’ di buon animo; la vigna di Naboth d’Izreel te la farò aver io".
8 E scrisse delle lettere a nome di Achab, le sigillò col sigillo di lui, e le mandò agli anziani ed ai notabili della città di Naboth che abitavano insieme con lui.
9 E in quelle lettere scrisse così: "Bandite un digiuno, e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo;
10 e mettetegli a fronte due scellerati, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Iddio ed il re; poi menatelo fuor di città, lapidatelo, e così muoia".
11 La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel avea loro fatto dire, secondo ch’era scritto nelle lettere ch’ella avea loro mandate.
12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Naboth davanti al popolo;
13 i due scellerati, vennero a metterglisi a fronte; e questi scellerati deposero così contro di lui, dinanzi al popolo: "Naboth ha maledetto Iddio ed il re". Per la qual cosa lo menarono fuori della città, lo lapidarono, sì ch’egli morì.
14 Poi mandarono a dire a Izebel: "Naboth è stato lapidato ed è morto".
15 Quando Izebel ebbe udito che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: "Lèvati, prendi possesso della vigna di Naboth d’Izreel, ch’egli rifiutò di darti per danaro; giacché Naboth non vive più, è morto".
16 E come Achab ebbe udito che Naboth era morto, si levò per scendere alla vigna di Naboth d’Izreel, e prenderne possesso.
17 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini:
18 "Lèvati, scendi incontro ad Achab, re d’Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dov’è sceso per prenderne possesso.
19 E gli parlerai in questo modo: Così dice l’Eterno: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prender possesso! E gli dirai: Così dice l’Eterno: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno pure il tuo proprio sangue".
20 Achab disse ad Elia: "M’hai tu trovato, nemico mio?" Elia rispose: "Sì t’ho trovato, perché ti sei venduto a far ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
21 Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele;
22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo d’Ahija, perché tu m’hai provocato ad ira, ed hai fatto peccare Israele.
23 Anche riguardo a Izebel l’Eterno parla e dice: I cani divoreranno Izebel sotto le mura d’Izreel.
24 Quei d’Achab che morranno in città saran divorati dai cani, e quei che morranno nei campi saran mangiati dagli uccelli del cielo".
25 E veramente non v’è mai stato alcuno che, come Achab, si sia venduto a far ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, perché v’era istigato da sua moglie Izebel.
26 E si condusse in modo abominevole, andando dietro agl’idoli, come avean fatto gli Amorei che l’Eterno avea cacciati d’innanzi ai figliuoli d’Israele.
27 Quando Achab ebbe udite queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco, e digiunò; dormiva involto nel sacco, e camminava a passo lento.
28 E la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini:
29 "Hai tu veduto come Achab s’è umiliato dinanzi a me? Poich’egli s’è umiliato dinanzi a me, io non farò venire la sciagura mentr’egli sarà vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita del suo figliuolo".
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1 Re 22

1 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele.
2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d’Israele.
3 Or il re d’Israele avea detto ai suoi servi: "Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra, e noi ce ne stiam lì tranquilli senza levarla di mano al re di Siria?"
4 E disse a Giosafat: "Vuoi venire con me alla guerra contro Ramoth di Galaad?" Giosafat rispose al re d’Israele: "Fa’ conto di me come di te stesso, della mia gente come della tua, de’ miei cavalli come dei tuoi".
5 E Giosafat disse al re d’Israele: "Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno".
6 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: "Debbo io andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?" Quelli risposero: "Va’, e il Signore la darà nelle mani del re".
7 Ma Giosafat disse: "Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?"
8 Il re d’Israele rispose a Giosafat: "V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaiah, figliuolo d’Imla". E Giosafat disse: "Non dica così il re!"
9 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: "Fa’ venir presto Micaiah, figliuolo d’Imla".
10 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi.
11 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e disse: "Così dice l’Eterno: Con queste corna darai di cozzo nei Siri finché tu li abbia completamente distrutti".
12 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: "Sali contro Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re".
13 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: "Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come il parlare d’ognun d’essi, e predici del bene!"
14 Ma Micaiah rispose: "Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà".
15 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: "Micaiah, dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?" Quegli rispose: "Va’ pure, tu vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re".
16 E il re gli disse: "Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?"
17 Micaiah rispose: "Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua".
18 E il re d’Israele disse a Giosafat: "Non te l’ho io detto che costui non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?"
19 E Micaiah replicò: "Perciò ascolta la parola dell’Eterno. Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito del cielo che gli stava dappresso a destra e a sinistra.
20 E l’Eterno disse: Chi sedurrà Achab affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? E uno rispose in un modo e l’altro in un altro.
21 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno, e disse: Lo sedurrò io.
22 L’Eterno gli disse: E come? Quegli rispose: Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L’Eterno gli disse: Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così.
23 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te".
24 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaiah, e disse: "Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è uscito da me per parlare a te?"
25 Micaiah rispose: "Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!"
26 E il re d’Israele disse a uno dei suoi servi: "Prendi Micaiah, menalo da Ammon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re, e di’ loro:
27 Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo".
28 E Micaiah disse: "Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia". E aggiunse: "Udite questo, o voi, popoli tutti!"
29 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, saliron dunque contro Ramoth di Galaad.
30 E il re d’Israele disse a Giosafat: "Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali". E il re d’Israele si travestì, e andò in battaglia.
31 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: "Non combattete contro veruno, o piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele".
32 E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: "Certo, quello e il re d’Israele", e si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido.
33 E allorché i capitani s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono di dargli addosso.
34 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: "Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito".
35 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro.
36 E come il sole tramontava, un grido corse per tutto il campo: "Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!"
37 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto.
38 E quando si lavò il carro presso allo stagno di Samaria in quell’acqua si lavavano le prostitute i cani leccarono il sangue di Achab, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata.
39 Or il resto delle azioni di Achab, tutto quello che fece, la casa d’avorio che costruì e tutte le città che edificò, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
40 Così Achab s’addormentò coi suoi padri, e Achazia suo figliuolo, regnò in luogo suo.
41 Giosafat, figliuolo di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda l’anno quarto di Achab, re d’Israele.
42 Giosafat avea trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figliuola di Scilhi.
43 Egli camminò in tutto per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. (H22-44) Nondimeno gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifizi e profumi sugli alti luoghi.
44 (H22-45) E Giosafat visse in pace col re d’Israele.
45 (H22-46) Or il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre son cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
46 (H22-47) Egli fece sparire dal paese gli avanzi degli uomini che si prostituivano, che v’eran rimasti dal tempo di Asa suo padre.
47 (H22-48) Or a quel tempo non v’era re in Edom; un governatore fungeva da re.
48 (H22-49) Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d’oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Etsion-Gheber.
49 (H22-50) Allora Achazia, figliuolo d’Achab, disse a Giosafat: "Lascia che i miei servi vadano coi servi tuoi sulle navi!" Ma Giosafat non volle.
50 (H22-51) E Giosafat si addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
51 (H22-52) Achazia, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele.
52 (H22-53) E fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e camminò per la via di suo padre, per la via di sua madre, e per la via di Geroboamo, figliuolo di Nebat che avea fatto peccare Israele.
53 (H22-54) E servì a Baal, si prostrò dinanzi a lui, e provocò a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, esattamente come avea fatto suo padre.
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2 Re 1

1 Or dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele.
2 Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo appartamento a Samaria, e ne restò ammalato; e spedì dei messi, dicendo loro: "Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riavrò di questa malattia".
3 Ma un angelo dell’Eterno disse ad Elia il Tishbita: "Lèvati, sali incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: E’ forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron?
4 Perciò, così dice l’Eterno: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai". Ed Elia se ne andò.
5 I messi tornarono ad Achazia, il quale disse loro: "Perché siete tornati?"
6 E quelli risposero: "Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice l’Eterno: E’ forse perché non v’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai".
7 Ed Achazia chiese loro: "Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto coteste parole?"
8 Quelli gli risposero: "Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di cuoio intorno ai fianchi". E Achazia disse: "E’ Elia il Tishbita!"
9 Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia ad Elia; quegli salì e trovò Elia che stava seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: "O uomo di Dio, il re dice: Scendi!"
10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: "Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!" E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta uomini.
11 Achazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia, il quale si rivolse ad Elia e gli disse: "O uomo di Dio, il re dice così: Fa’ presto, scendi!;
12 Elia rispose e disse loro: "Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini". E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta.
13 Achazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso a lui, gli si gittò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: "O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi!
14 Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora sia la vita mia preziosa agli occhi tuoi".
15 E l’angelo dell’Eterno disse ad Elia: "Scendi con lui; non aver timore di lui". Elia dunque si levò, scese col capitano, andò dal re, e gli disse:
16 "Così dice l’Eterno: Poiché tu hai spediti de’ messi a consultar Baal-Zebub, dio d’Ekron, quasi che non ci fosse in Israele alcun Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai".
17 E Achazia morì, secondo la parola dell’Eterno pronunziata da Elia; e Jehoram cominciò a regnare invece di lui l’anno secondo di Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, perché Achazia non aveva figliuoli.
18 Or il resto delle azioni compiute da Achazia sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
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2 Re 3

1 Or Jehoram, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno decimottavo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; ma non quanto suo padre e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre avea fatta.
3 Nondimeno egli rimase attaccato ai peccati coi quali Geroboamo figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse.
4 Or Mesha, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d’Israele un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con le loro lane.
5 Ma, morto che fu Achab, il re di Moab si ribellò al re d’Israele.
6 Allora il re Jehoram uscì di Samaria e passò in rassegna tutto Israele;
7 poi si mise in via, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: "Il re di Moab mi si è ribellato; vuoi tu venire con me alla guerra contro Moab?" Quegli rispose: "Verrò; fa’ conto di me come di te stesso, del mio popolo come del tuo, de’ miei cavalli come dei tuoi.
8 E soggiunse: "Per che via saliremo?" Jehoram rispose: "Per la via del deserto di Edom".
9 Così il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e dopo aver girato a mezzodì con una marcia di sette giorni, mancò l’acqua all’esercito e alle bestie che gli andavan dietro.
10 Allora il re d’Israele disse: "Ahimè, l’Eterno ha chiamati assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!"
11 Ma Giosafat chiese: "Non v’ha egli qui alcun profeta dell’Eterno mediante il quale possiam consultare l’Eterno?" Uno dei servi del re d’Israele rispose: "V’è qui Eliseo, figliuolo di Shafat, il quale versava l’acqua sulle mani d’Elia". E Giosafat disse:
12 "La parola dell’Eterno è con lui". Così il re d’Israele, Giosafat e il re di Edom andarono a trovarlo.
13 Eliseo disse al re d’Israele: "Che ho io da far con te? Vattene ai profeti di tuo padre ed ai profeti di tua madre!" Il re d’Israele gli rispose: "No, perché l’Eterno ha chiamati insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab".
14 Allora Eliseo disse: "Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti al quale io servo, se non avessi rispetto a Giosafat, re di Giuda, io non avrei badato a te né t’avrei degnato d’uno sguardo.
15 Ma ora conducetemi qua un sonatore d’arpa". E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo,
16 che disse: "Così parla l’Eterno: Fate in questa valle delle fosse, delle fosse.
17 Poiché così dice l’Eterno: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e nondimeno questa valle si riempirà d’acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da tiro.
18 E questo è ancora poca cosa agli occhi dell’Eterno; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani.
19 E voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città ragguardevoli, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d’acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra".
20 La mattina dopo, nell’ora in cui s’offre l’oblazione, ecco che l’acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno.
21 Ora tutti i Moabiti, avendo udito che quei re eran saliti per muover loro guerra, avevan radunato tutti quelli ch’erano in età di portare le armi, e occupavano la frontiera.
22 La mattina, come furono alzati, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti videro, là dirimpetto a loro, le acque rosse come sangue;
23 e dissero: "Quello è sangue! Quei re son di certo venuti alle mani fra loro e si son distrutti fra loro; or dunque, Moab, alla preda!"
24 E si avanzarono verso il campo d’Israele; ma sorsero gl’Israeliti e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono d’innanzi a loro. Poi penetrarono nel paese, e continuarono a battere Moab.
25 Distrussero le città; ogni buon pezzo di terra lo riempirono di pietre, ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d’acque e abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di Kir-Hareseth, e i frombolieri la circondarono e l’attaccarono.
26 Il re di Moab, vedendo che l’attacco era troppo forte per lui, prese seco settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco, fino al re di Edom; ma non poterono.
27 Allora prese il suo figliuolo primogenito, che dovea succedergli nel regno, e l’offerse in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s’impadronì degli Israeliti, che s’allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese.
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2 Re 8

1 Or Eliseo avea detto alla donna di cui avea risuscitato il figliuolo: "Lèvati, vattene, tu con la tua famiglia, a soggiornare all’estero, dove potrai; perché l’Eterno ha chiamata la carestia, e difatti essa verrà nel paese per sette anni".
2 E la donna si levò, e fece come le avea detto l’uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese de’ Filistei.
3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese de’ Filistei, e andò a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre.
4 Or il re discorreva con Ghehazi, servo dell’uomo di Dio, e gli diceva: "Ti prego raccontami tutte le cose grandi che ha fatte Eliseo".
5 E mentre appunto Ghehazi raccontava al re come Eliseo avea risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figliuolo, venne a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. E Ghehazi disse: "O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è il suo figliuolo, che Eliseo ha risuscitato".
6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le dette un eunuco, al quale disse: "Falle restituire tutto quello ch’è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese, fino ad ora".
7 Or Eliseo si recò a Damasco; Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l’uomo di Dio era giunto colà.
8 Allora il re disse ad Hazael: "Prendi teco un regalo, va’ incontro all’uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui l’Eterno, per sapere se io guarirò da questa malattia".
9 Hazael dunque andò incontro ad Eliseo, portando seco in regalo tutto quello che v’era di meglio in Damasco: un carico di quaranta cammelli. Come fu giunto, si presentò ad Eliseo, e gli disse: "Il tuo figliuolo Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato a te per dirti: "Guarirò io da questa malattia?"
10 Eliseo gli rispose: "Vagli a dire: Guarirai di certo. Ma l’Eterno m’ha fatto vedere che di sicuro morrà".
11 E l’uomo di Dio posò lo sguardo sopra Hazael, e lo fissò così a lungo, da farlo arrossire, poi si mise a piangere.
12 Hazael disse: "Perché piange il mio signore?" Eliseo rispose: "Perché so il male che tu farai ai figliuoli d’Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai la loro gioventù con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte".
13 Hazael disse: "Ma che cos’è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose sì grandi?" Eliseo rispose: "L’Eterno m’ha fatto vedere che tu sarai re di Siria".
14 Hazael si partì da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: "Che t’ha detto Eliseo?" Quegli rispose: "Mi ha detto che guarirai di certo".
15 Il giorno dopo, Hazael prese una coperta, la tuffò nell’acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Hadad, che morì. E Hazael regnò in luogo suo.
16 Or l’anno quinto di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda.
17 Avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme.
18 E camminò per la via dei re d’Israele, come avea fatto la casa di Achab; poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
19 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli.
20 Ai tempi suoi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda e si dette un re.
21 Allora Joram passò a Tsair con tutti i suoi carri; e una notte si levò, e sconfisse gli Edomiti che lo aveano accerchiato e i capitani dei carri; e la gente di Joram poté fuggire alle proprie case.
22 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò.
23 Il rimanente delle azioni di Joram e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
24 E Joram si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide. E Achazia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
25 L’anno dodicesimo di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, cominciò a regnare.
26 Aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, nipote di Omri, re d’Israele.
27 Egli camminò per la via della casa di Achab, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la casa di Achab.
28 E andò con Joram, figliuolo di Achab, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; e i Siri ferirono Joram;
29 e il re Joram tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Izreel a vedere Joram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato.
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2 Re 9

1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno de’ discepoli dei profeti, e gli disse: "Cingiti i fianchi, prendi teco quest’ampolla d’olio, e va’ a Ramoth di Galaad.
2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli, e menalo in una camera appartata.
3 Poi prendi l’ampolla d’olio, versagliela sul capo, e digli: Così dice l’Eterno: Io ti ungo re d’Israele. Poi apri la porta, e fuggi senza indugiare".
4 Così quel giovine, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad.
5 E, come vi fu giunto, ecco che i capitani dell’esercito stavan seduti assieme; e disse: "Capitano, ho da dirti una parola". Jehu chiese: "A chi di tutti noi?" Quegli rispose: "A te, capitano".
6 Jehu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l’olio sul capo, dicendogli: "Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io ti ungo re del popolo dell’Eterno, re d’Israele.
7 E tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, ed io farò vendetta del sangue de’ profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell’Eterno, sopra Izebel;
8 e tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele.
9 E ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo di Ahija.
10 E i cani divoreranno Izebel nel campo d’Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura". Poi il giovine aprì la porta, e fuggì.
11 Quando Jehu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero: "Va tutto bene? Perché quel pazzo è egli venuto da te?" Egli rispose loro: "Voi conoscete l’uomo e i suoi discorsi!"
12 Ma quelli dissero: "Non e vero! Orsù, diccelo!" Jehu rispose: "Ei m’ha parlato così e così, e m’ha detto: Così dice l’Eterno: Io t’ungo re d’Israele".
13 Allora ognun d’essi s’affrettò a togliersi il proprio mantello, e a stenderlo sotto Jehu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: "Jehu è re!"
14 E Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci, fece una congiura contro Joram. Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria;
15 ma il re Joram era tornato a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevuto dai Siri, combattendo contro Hazael, re di Siria. E Jehu disse: "Se così vi piace, nessuno esca e fugga dalla città per andare a portar la nuova a Izreel".
16 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché quivi si trovava Joram allettato; e Achazia, re di Giuda, v’era sceso per visitare Joram.
17 Or la sentinella che stava sulla torre di Izreel, scòrse la schiera numerosa di Jehu che veniva, e disse: "Vedo una schiera numerosa!" Joram disse: "Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a coloro a dire: "Recate pace?"
18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Jehu, e gli disse: "Così dice il re: Recate pace?" Jehu rispose: "Che importa a te della pace? Passa dietro a me". E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: "Il messo è giunto fino a loro, ma non torna indietro".
19 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da coloro, disse: "Così dice il re: Recate pace?" Jehu rispose: "Che importa a te della pace? Passa dietro a me".
20 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: "Il messo è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Jehu, figliuolo di Nimsci; perché va a precipizio".
21 Allora Joram disse: "Allestite il carro!" E gli allestirono il carro. E Joram, re d’Israele, e Achazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Jehu, e lo trovarono nel campo di Naboth d’Izreel.
22 E come Joram ebbe veduto Jehu, gli disse: "Jehu rechi tu pace?" Jehu rispose: "Che pace vi può egli essere finché duran le fornicazioni di Izebel, tua madre, e le tante sue stregonerie?"
23 Allora Joram voltò indietro, e si die’ alla fuga, dicendo ad Achazia: "Siam traditi, Achazia!"
24 Ma Jehu impugnò l’arco e colpì Joram fra le spalle, sì che la freccia gli uscì pel cuore, ed egli stramazzò nel suo carro.
25 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: "Piglialo, e buttalo nel campo di Naboth d’Izreel; poiché, ricordalo, quando io e tu cavalcavamo assieme al séguito di Achab, suo padre, l’Eterno pronunciò contro di lui questa sentenza:
26 Com’è vero che ieri vidi il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figliuoli, dice l’Eterno, io ti renderò il contraccambio qui in questo campo, dice l’Eterno! Piglialo dunque e buttalo in cotesto campo, secondo la parola dell’Eterno".
27 Achazia, re di Giuda, veduto questo prese la fuga per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli tenne dietro, e disse: "Tirate anche a lui sul carro!" E gli tirarono alla salita di Gur, ch’è vicino a Ibleam. E Achazia fuggì a Meghiddo, e quivi morì.
28 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro, coi suoi padri, nella città di Davide.
29 Achazia avea cominciato a regnare sopra Giuda l’undecimo anno di Joram, figliuolo di Achab.
30 Poi Jehu giunse ad Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare.
31 E come Jehu entrava per la porta di città, ella gli disse: "Rechi pace, novello Zimri, uccisore del tuo signore?"
32 Jehu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: "Chi è per me? chi?" E due o tre eunuchi, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui.
33 Egli disse: "Buttatela giù!" Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Jehu le passò sopra, calpestandola;
34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: "Andate a vedere di quella maledetta donna e sotterratela, giacché è figliuola di re".
35 Andaron dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.
36 E tornarono a riferir la cosa a Jehu, il quale disse: "Questa è la parola dell’Eterno pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: "I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d’Izreel;
37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d’Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in guisa che non si potrà dire: Questa è Izebel".
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2 Re 10

1 Or v’erano a Samaria settanta figliuoli d’Achab. Jehu scrisse delle lettere, e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani, e agli educatori dei figliuoli d’Achab; in esse diceva:
2 "Subito che avrete ricevuto questa lettera, giacché avete con voi i figliuoli del vostro signore e avete a vostra disposizione carri e cavalli, nonché una città fortificata e delle armi,
3 scegliete il migliore e il più adatto tra i figliuoli del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la casa del vostro signore".
4 Ma quelli ebbero gran paura, e dissero: "Ecco, due re non gli han potuto resistere; come potremo resistergli noi?"
5 E il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e gli educatori dei figliuoli di Achab mandarono a dire a Jehu: "Noi siamo tuoi servi, e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo alcuno come re; fa’ tu quel che ti piace".
6 Allora Jehu scrisse loro una seconda lettera, nella quale diceva: "Se voi siete per me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, de’ figliuoli del vostro signore, e venite da me, domani a quest’ora, a Izreel". Or i figliuoli del re, in numero di settanta, stavano dai magnati della città, che li educavano.
7 E come questi ebbero ricevuta la lettera, presero i figliuoli del re, li scannarono tutti e settanta; poi misero le loro teste in ceste, e le mandarono a Jehu a Izreel.
8 E un messo venne a Jehu a recargli la notizia, dicendo: "Hanno portato le teste dei figliuoli del re". Jehu rispose: "Mettetele in due mucchi all’entrata della porta, fino a domattina".
9 La mattina dopo, egli uscì fuori; e fermatosi, disse a tutto il popolo: "Voi siete giusti; ecco, io congiurai contro il mio signore, e l’uccisi; ma chi ha uccisi tutti questi?
10 Riconoscete dunque che non cade a terra una parola di quelle che l’Eterno pronunziò contro la casa di Achab; l’Eterno ha fatto quello che predisse per mezzo del suo servo Elia".
11 E Jehu fece morire tutti quelli ch’erano rimasti della casa di Achab a Izreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi consiglieri, senza che ne scampasse uno.
12 Poi si levò, e partì per andare a Samaria. Cammin facendo, giunto che fu alla casa di ritrovo dei pastori,
13 Jehu s’imbatté nei fratelli di Achazia, re di Giuda, e disse: "Chi siete voi?" Quelli risposero: "Siamo i fratelli di Achazia, e scendiamo a salutare i figliuoli del re e i figliuoli della regina".
14 Jehu disse ai suoi: "Pigliateli vivi!" E quelli li presero vivi e li scannarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e non ne scampò uno.
15 Partitosi di là, trovò Jehonadab, figliuolo di Recab, che gli veniva incontro; lo salutò, e gli disse: "Il tuo cuore è egli retto verso il mio, come il mio verso il tuo?" Jehonadab rispose: "Lo è". "Se è così", disse Jehu, "dammi la mano". Jehonadab gli dette la mano; Jehu se lo fe’ salire vicino sul carro, e gli disse:
16 "Vieni meco, e vedrai il mio zelo per l’Eterno!" e lo menò via nel suo carro.
17 E, giunto che fu a Samaria, Jehu colpì tutti quelli che rimanevano della casa di Achab a Samaria, finché l’ebbe distrutta, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Elia.
18 Poi Jehu radunò tutto il popolo, e gli parlò così: "Achab ha servito un poco Baal; Jehu lo servirà di molto.
19 Or convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi, tutti i suoi sacerdoti; che non ne manchi uno! poiché voglio fare un gran sacrifizio a Baal; chi mancherà non vivrà". Ma Jehu faceva questo con astuzia, per distruggere gli adoratori di Baal.
20 E disse: "Bandite una festa solenne in onore di Baal!" E la festa fu bandita.
21 Jehu inviò dei messi per tutto Israele; e tutti gli adoratori di Baal vennero, e neppur uno vi fu che mancasse di venire; entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu ripieno da un capo all’altro.
22 E Jehu disse a colui che avea in custodia le vestimenta: "Metti fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal". E quegli mise loro fuori le vesti.
23 Allora Jehu, con Jehonadab, figliuolo di Recab, entrò nel tempio di Baal, e disse agli adoratori di Baal: "Cercate bene, e guardate che non ci sia qui con voi alcun servo dell’Eterno, ma ci sian soltanto degli adoratori di Baal".
24 E quelli entrarono per offrir dei sacrifizi e degli olocausti. Or Jehu aveva appostati fuori del tempio ottanta uomini, ai quali avea detto: "Colui che lascerà fuggire qualcuno degli uomini ch’io metto in poter vostro, pagherà con la sua vita la vita di quello".
25 E, come fu finita l’offerta dell’olocausto, Jehu disse ai soldati e ai capitani: "Entrate, uccideteli, e che non ne esca uno!" Ed essi li passarono a fil di spada; poi, soldati e capitani ne buttaron là i cadaveri, e penetrarono nell’edifizio del tempio di Baal;
26 portaron fuori le statue del tempio di Baal, e le bruciarono;
27 mandarono in frantumi la statua di Baal; e demolirono il tempio di Baal, e lo ridussero in un mondezzaio che sussiste anche oggidì.
28 Così Jehu estirpò Baal da Israele;
29 nondimeno egli non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; non abbandonò cioè i vitelli d’oro ch’erano a Bethel e a Dan.
30 E l’Eterno disse a Jehu: "Perché tu hai eseguito puntualmente ciò ch’è giusto agli occhi miei, e hai fatto alla casa di Achab tutto quello che mi stava nel cuore, i tuoi figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione".
31 Ma Jehu non si fe’ premura di seguir con tutto il cuore la legge dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; non si dipartì dai peccati coi quali Geroboamo avea fatto peccare Israele.
32 In quel tempo, l’Eterno cominciò a diminuire il territorio d’Israele; Hazael difatti sconfisse gl’Israeliti su tutta la loro frontiera:
33 dal Giordano, verso oriente, soggiogò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, fino ad Aroer ch’è presso la valle dell’Arnon, vale a dire tutto il paese di Galaad e di Bashan.
34 Il rimanente delle azioni di Jehu, tutto quello che fece e tutte le sue prodezze, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
35 E Jehu s’addormentò coi suoi padri, e lo seppellirono a Samaria. E Jehoachaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
36 E il tempo che Jehu regnò sopra Israele a Samaria fu di ventott’anni.
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2 Re 21

1 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Heftsiba.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele.
3 Egli riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea distrutti, eresse altari a Baal, fece un idolo d’Astarte, come avea fatto Achab re d’Israele, e adorò tutto l’esercito del cielo e lo servì.
4 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo alla quale l’Eterno avea detto: "In Gerusalemme io porrò il mio nome".
5 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa dell’Eterno.
6 Fece passare pel fuoco il suo figliuolo, si dette alla magia e agl’incantesimi, e istituì di quelli che evocavano gli spiriti e predicevan l’avvenire; s’abbandonò interamente a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira.
7 Mise l’idolo d’Astarte che avea fatto, nella casa riguardo alla quale l’Eterno avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo: "In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d’Israele, porrò il mio nome in perpetuo;
8 e non permetterò più che il piè d’Israele vada errando fuori del paese ch’io detti ai suoi padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, e tutta la legge che il mio servo Mosè ha loro prescritta".
9 Ma essi non obbedirono, e Manasse li indusse a far peggio delle nazioni che l’Eterno avea distrutte dinanzi ai figliuoli d’Israele.
10 E l’Eterno parlò per mezzo de’ suoi servi, i profeti, in questi termini:
11 "Giacché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste abominazioni e ha fatto peggio di quanto fecer mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda,
12 così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ecco, io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare n’avrà intronate le orecchie.
13 E stenderò su Gerusalemme la cordella di Samaria e il livello della casa di Achab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che, dopo ripulito, si vòlta sottosopra.
14 E abbandonerò quel che resta della mia eredità; li darò nelle mani dei loro nemici, e diverranno preda e bottino di tutti i loro nemici,
15 perché hanno fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e m’hanno provocato ad ira dal giorno che i loro padri uscirono dall’Egitto, fino al dì d’oggi".
16 Manasse sparse inoltre moltissimo sangue innocente: tanto, da empirne Gerusalemme da un capo all’altro; senza contare i peccati che fece commettere a Giuda, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
17 Il rimanente delle azioni di Manasse, e tutto quello che fece, e i peccati che commise, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
18 Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nel giardino della sua casa, nel giardino di Uzza; e Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
19 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Meshullemeth, figliuola di Haruts di Jotba.
20 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse suo padre;
21 seguì in tutto la via battuta dal padre suo, servì agl’idoli ai quali avea servito suo padre, e li adorò;
22 abbandonò l’Eterno, l’Iddio dei suoi padri, e non camminò per la via dell’Eterno.
23 Or i servi di Amon ordirono una congiura contro di lui, e uccisero il re in casa sua.
24 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo.
25 Il rimanente delle azioni compiute da Amon, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
26 (H21-25) Egli fu sepolto nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza; e Giosia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
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2 Cronache 18

1 Giosafat ebbe ricchezze e gloria in abbondanza, e contrasse parentela con Achab.
2 In capo a qualche anno, scese a Samaria da Achab; e Achab fece uccidere per lui e per la gente ch’era con lui un gran numero di pecore e di buoi, e lo indusse a salir seco contro Ramoth di Galaad.
3 Achab, re d’Israele, disse a Giosafat, re di Giuda: "Vuoi venire con me a Ramoth di Galaad?" Giosafat gli rispose: "Fa’ conto di me come di te stesso, della mia gente come della tua, e verremo con te alla guerra".
4 E Giosafat disse al re d’Israele: "Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno".
5 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di quattrocento, e disse loro: "Dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?" Quelli risposero: "Va’, e Dio la darà nelle mani del re".
6 Ma Giosafat disse: "Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?"
7 Il re d’Israele rispose a Giosafat: "V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma sempre del male: è Micaiah figliuolo d’Imla". E Giosafat disse: "Il re non dica così".
8 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: "Fa’ venir presto Micaiah, figliuolo d’Imla".
9 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi.
10 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e disse: "Così dice l’Eterno: Con queste corna darai di cozzo ne’ Siri finché tu li abbia completamente distrutti".
11 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: "Sali contro Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re".
12 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: "Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come quello d’ognun d’essi, e predici del bene!"
13 Ma Micaiah rispose: "Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà".
14 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: "Micaiah, dobbiamo noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?" Quegli rispose: "Andate pure, e vincerete; i nemici saranno dati nelle vostre mani".
15 E il re gli disse: "Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?"
16 Micaiah rispose: "Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua".
17 E il re d’Israele disse a Giosafat: "Non te l’ho io detto che costui non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?"
18 E Micaiah replicò: "Perciò ascoltate la parola dell’Eterno. Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito celeste che gli stava a destra e a sinistra.
19 E l’Eterno disse: Chi sedurrà Achab, re d’Israele, affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? E uno rispose in un modo e l’altro in un altro.
20 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno, e disse: Lo sedurrò io. L’Eterno gli disse: E come?
21 Quegli rispose: Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L’Eterno gli disse: Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così.
22 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te".
23 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaiah, e disse: "Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è uscito da me per parlare a te?"
24 Micaiah rispose: "Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!"
25 E il re d’Israele disse ai suoi servi: "Prendete Micaiah, menatelo da Amon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re,
26 e dite loro: Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo".
27 E Micaiah disse: "Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia". E aggiunse: "Udite questo, o voi, popoli tutti!"
28 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda saliron dunque contro Ramoth di Galaad.
29 E il re d’Israele, disse a Giosafat: "Io mi travestirò per andar in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali". Il re d’Israele si travestì, e andarono in battaglia.
30 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai capitani dei suoi carri: "Non combattete contro veruno, piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele".
31 E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat, dissero: "Quello è il re d’Israele"; e lo circondarono per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido, e l’Eterno lo soccorse; e Dio li attirò lungi da lui.
32 E allorché i capitani dei carri s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono d’assalirlo.
33 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: "Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito".
34 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri fino alla sera, e sul tramontare del sole morì.
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2 Cronache 21

1 E Giosafat s’addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Jehoram avea de’ fratelli, figliuoli di Giosafat: Azaria, Jehiel, Zaccaria, Azariahu, Micael e Scefatia; tutti questi erano figliuoli di Giosafat, re d’Israele;
3 e il padre loro avea fatto ad essi grandi doni d’argento, d’oro e di cose preziose, con delle città fortificate in Giuda, ma avea lasciato il regno a Jehoram, perch’era il primogenito.
4 Or quando Jehoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e vi si fu solidamente stabilito, fece morir di spada tutti i suoi fratelli, come pure alcuni dei capi d’Israele.
5 Jehoram avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme.
6 E camminò per la via dei re d’Israele come avea fatto la casa di Achab, poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
7 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger la casa di Davide, a motivo del patto che avea fermato con Davide, e della promessa che avea fatta di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli.
8 Ai tempi di lui, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si dette un re.
9 Allora Jehoram partì coi suoi capi e con tutti i suoi carri; e, levatosi di notte, sconfisse gli Edomiti che l’aveano circondato, e i capi dei carri.
10 Così Edom si è ribellato sottraendosi al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò e si sottrasse al giogo di Giuda, perché Jehoram aveva abbandonato l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri.
11 Jehoram fece anch’egli degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione, e sviò Giuda.
12 E gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: "Così dice l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Perché tu non hai camminato per le vie di Giosafat, tuo padre, e per le vie d’Asa, re di Giuda,
13 ma hai camminato per la via dei re d’Israele; perché hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come la casa di Achab v’ha spinto Israele, e perché hai ucciso i tuoi fratelli, membri della famiglia di tuo padre, ch’eran migliori di te,
14 ecco, l’Eterno colpirà con una gran piaga il tuo popolo, i tuoi figliuoli, le tue mogli, e tutto quello che t’appartiene;
15 e tu avrai una grave malattia, una malattia d’intestini, che s’inasprirà di giorno in giorno, finché gl’intestini ti vengan fuori per effetto del male".
16 E l’Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito de’ Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi;
17 ed essi salirono contro Giuda, l’invasero, e portaron via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figliuoli e le sue mogli, in guisa che non gli rimase altro figliuolo se non Joachaz, ch’era il più piccolo.
18 Dopo tutto questo l’Eterno lo colpì con una malattia incurabile d’intestini.
19 E, con l’andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gl’intestini gli venner fuori, in seguito alla malattia; e morì in mezzo ad atroci sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in onore di lui, come avea fatto per i suoi padri.
20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza esser rimpianto, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
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2 Cronache 22

1 Gli abitanti di Gerusalemme, in luogo di Jehoram, proclamarono re Achazia, il più giovine de’ suoi figliuoli; poiché la truppa ch’era entrata con gli Arabi nel campo, aveva ucciso tutti i più grandi d’età. Così regnò Achazia, figliuolo di Jehoram, re di Giuda.
2 Achazia avea quarantadue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, figliuola di Omri.
3 Anch’egli camminò per le vie della casa di Achab, perché sua madre, ch’era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente.
4 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come quei della casa di Achab, perché, dopo la morte di suo padre, questi furono suoi consiglieri, per sua rovina.
5 E fu pure dietro loro consiglio ch’egli andò con Jehoram, figliuolo di Achab re d’Israele, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad, e i Siri ferirono Joram;
6 e questi tornò a Jzreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Jzreel a vedere Jehoram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato.
7 Or fu volontà di Dio che Achazia, per sua rovina, si recasse da Joram; perché quando fu giunto, uscì con Jehoram contro Jehu, figliuolo di Nimsci, che l’Eterno aveva unto per sterminare la casa di Achab;
8 e come Jehu facea giustizia della casa di Achab, trovò i capi di Giuda e i figliuoli de’ fratelli di Achazia ch’erano al servizio di Achazia, e li uccise.
9 E fe’ cercare Achazia, che s’era nascosto in Samaria; e Achazia fu preso, menato a Jehu, messo a morte, e poi seppellito; perché si diceva: "E’ il figliuolo di Giosafat, che cercava l’Eterno con tutto il cuor suo". E nella casa di Achazia non rimase più alcuno che fosse capace di regnare.
10 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale della casa di Giuda.
11 Ma Jehoshabet, figliuola del re, prese Joas, figliuolo di Achazia, lo trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran messi a morte e lo pose con la sua balia nella camera dei letti. Così Jehoshabet, figliuola del re Jehoram, moglie del sacerdote Jehoiada (era sorella d’Achazia), lo nascose alle ricerche d’Athalia, che non lo mise a morte.
12 Ed egli rimase nascosto presso di loro nella casa di Dio per sei anni; intanto, Athalia regnava sul paese.
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Geremia 29

1 Or queste son le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al residuo degli anziani in cattività, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nebucadnetsar avea menato in cattività da Gerusalemme in Babilonia,
2 dopo che il re Jeconia, la regina, gli eunuchi, i principi di Giuda e di Gerusalemme, i falegnami e i fabbri furono usciti da Gerusalemme.
3 La lettera fu portata per man di Elasa, figliuolo di Shafan, e di Ghemaria, figliuolo di Hilkia, che Sedekia, re di Giuda, mandava a Babilonia da Nebucadnetsar, re di Babilonia. Essa diceva:
4 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, a tutti i deportati ch’egli ha fatto menare in cattività da Gerusalemme in Babilonia:
5 Fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto;
6 prendete delle mogli e generate figliuoli e figliuole; prendete delle mogli per i vostri figliuoli; date marito alle vostre figliuole perché faccian figliuoli e figliuole; e moltiplicate là dove siete, e non diminuite.
7 Cercate il bene della città dove io vi ho fatti menare in cattività, e pregate l’Eterno per essa; poiché dal bene d’essa dipende il vostro bene.
8 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: I vostri profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini non v’ingannino, e non date retta ai sogni che fate.
9 Giacché quelli vi profetano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati, dice l’Eterno.
10 Poiché così parla l’Eterno: Quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo.
11 Poiché io so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.
12 Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io v’esaudirò.
13 Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore;
14 e io mi lascerò trovare da voi, dice l’Eterno, e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò di fra tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho cacciati, dice l’Eterno; e vi ricondurrò nel luogo donde vi ho fatti andare in cattività.
15 Voi dite: "L’Eterno ci ha suscitato de’ profeti in Babilonia".
16 Ebbene, così parla l’Eterno riguardo al re che siede sul trono di Davide, riguardo a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono andati con voi in cattività;
17 così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io manderò contro di loro la spada, la fame, la peste, e li renderò come quegli orribili fichi che non si posson mangiare, tanto sono cattivi.
18 E li inseguirò con la spada, con la fame, con la peste; farò sì che saranno agitati fra tutti i regni della terra, e li abbandonerò alla esecrazione, allo stupore, alla derisione e al vituperio fra tutte le nazioni dove li caccerò;
19 perché non han dato ascolto alle mie parole, dice l’Eterno, che io ho mandate loro a dire dai miei servitori i profeti del continuo, fin dal mattino; ma essi non han dato ascolto, dice l’Eterno.
20 Ascoltate dunque la parola dell’Eterno, o voi tutti, che io ho mandati in cattività da Gerusalemme in Babilonia!
21 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, riguardo ad Achab, figliuolo di Kolaia, e riguardo a Sedekia, figliuolo di Maaseia, che vi profetizzano la menzogna nel mio nome: Ecco, io do costoro in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, ed ei li metterà a morte davanti agli occhi vostri;
22 da essi si trarrà una formula di maledizione fra tutti quei di Giuda che sono in cattività in Babilonia, e si dirà: "L’Eterno ti tratti come Sedekia e come Achab, che il re di Babilonia ha fatti arrostire al fuoco!"
23 Perché costoro han fatto delle cose nefande in Israele, han commesso adulterio con le mogli del loro prossimo, e hanno pronunziato in mio nome parole di menzogna; il che io non avevo loro comandato. Io stesso lo so, e ne son testimone, dice l’Eterno.
24 E quanto a Scemaia il Nehelamita, gli parlerai in questo modo:
25 Così dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Tu hai mandato in tuo nome una lettera a tutto il popolo che è in Gerusalemme, a Sofonia, figliuolo di Maaseia il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, per dire:
26 "L’Eterno ti ha costituito sacerdote in luogo del sacerdote Jehoiada, perché vi siano nella casa dell’Eterno de’ sovrintendenti per sorvegliare ogni uomo che è pazzo e che fa il profeta, e perché tu lo metta ne’ ceppi e ai ferri.
27 E ora perché non reprimi tu Geremia d’Anatoth che fa il profeta tra voi,
28 e ci ha perfino mandato a dire a Babilonia: La cattività sarà lunga; fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto?"
29 Or il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia.
30 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
31 Manda a dire a tutti quelli che sono in cattività: Così parla l’Eterno riguardo a Scemaia il Nehelamita: Poiché Scemaia vi ha profetato, benché io non l’abbia mandato, e vi ha fatto confidare nella menzogna,
32 così parla l’Eterno: Ecco, io punirò Scemaia il Nehelamita, e la sua progenie; non vi sarà alcuno de’ suoi discendenti che abiti in mezzo a questo popolo, ed egli non vedrà il bene che io farò al mio popolo, dice l’Eterno; poich’egli ha parlato di ribellione contro l’Eterno.
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Michea 6

1 Deh, ascoltate ciò che dice l’Eterno: Lèvati, perora davanti a questi monti, e odano i colli la tua voce!
2 Ascoltate, o monti, la causa dell’Eterno, e voi, saldi fondamenti della terra! poiché l’Eterno ha una causa col suo popolo, e vuol discutere con Israele.
3 Popolo mio, che t’ho io fatto? In che t’ho io travagliato? Testimonia pure contro di me!
4 Poiché io ti trassi fuori dal paese d’Egitto, ti redensi dalla casa di schiavitù, mandai davanti a te Mosè, Aaronne e Maria.
5 O popolo mio, ricorda dunque quel che Balak, re di Moab, macchinava, e che cosa gli rispose Balaam, figliuolo di Beor, da Sittim a Ghilgal, affinché tu riconosca il giusto procedere dell’Eterno.
6 "Con che verrò io davanti all’Eterno e m’inchinerò davanti all’Iddio eccelso? Verrò io davanti a lui con degli olocausti, con de’ vitelli d’un anno?
7 L’Eterno gradirà egli le migliaia de’ montoni, le miriadi dei rivi d’olio? Darò il mio primogenito per la mia trasgressione? Il frutto delle mie viscere per il peccato dell’anima mia?"
8 O uomo, egli t’ha fatto conoscere ciò ch’è bene; e che altro richiede da te l’Eterno, se non che tu pratichi ciò ch’è giusto, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente col tuo Dio?
9 La voce dell’Eterno grida alla città, (e chi ha senno avrà riguardo al suo nome): Ascoltate la verga, e colui che l’ha fatta venire!
10 Vi son eglino ancora, nella casa dell’empio, dei tesori empiamente acquistati, e l’efa scarso, c’è cosa abominevole?
11 Sarei io puro se tollerassi bilance false e il sacchetto dai pesi frodolenti?
12 Poiché i ricchi della città son pieni di violenza, i suoi abitanti proferiscono menzogne, e la loro lingua non è che frode nella loro bocca.
13 Perciò anch’io ti colpirò, e ti produrrò gravi ferite, ti desolerò a motivo de’ tuoi peccati.
14 Tu mangerai, ma non sarai saziato, e l’inanizione rimarrà dentro di te; porterai via, ma non salverai, e ciò che avrai salvato, lo darò in balìa della spada.
15 Tu seminerai, ma non mieterai; pigerai le ulive, ma non t’ungerai d’olio; spremerai il mosto, ma non berrai il vino.
16 Si osservano con cura gli statuti d’Omri, e tutte le pratiche della casa d’Achab, e voi camminate seguendo i loro consigli, perch’io abbandoni te alla desolazione e i tuoi abitanti ai fischi! E voi porterete l’obbrobrio del mio popolo!
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