Daniele 6:4-14

4 Perciò, i presidenti, e i satrapi, cercavano il modo di trovar qualche cagione contro a Daniele, intorno agli affari del regno; ma non potevano trovare alcuna cagione, nè misfatto; perciocchè egli era fedele, e non si trovava in lui alcun fallo, nè misfatto.
5 Allora quegli uomini dissero: Noi non possiamo trovar cagione alcuna contro a questo Daniele, se non la troviamo contro a lui intorno alla legge del suo Dio.
6 Allora que’ presidenti, e satrapi, si radunarono appresso del re, e gli dissero così: Re Dario, possa tu vivere in perpetuo.
7 Tutti i presidenti del regno, i magistrati, e i satrapi, i consiglieri, e i duchi, han preso consiglio di formare uno statuto reale, e fare uno stretto divieto che chiunque farà richiesta alcuna a qualunque dio, od uomo, fra qui e trenta giorni, salvo che a te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni.
8 Ora, o re, fa’ il divieto, e scrivine lettere patenti, che non si possano mutare; quali son le leggi di Media, e di Persia, che sono irrevocabili.
9 Il re Dario adunque scrisse le lettere patenti, e il divieto.
10 Or Daniele, quando seppe che le lettere erano scritte, entrò in casa sua; e, lasciando le finestre della sua sala aperte verso Gerusalemme, a tre tempi del giorno si poneva inginocchioni, e faceva orazione, e rendeva grazie davanti al suo Dio; perciocchè così era uso di fare per addietro.
11 Allora quegli uomini si radunarono, e trovarono Daniele orando, e supplicando davanti al suo Dio.
12 Ed in quello stante vennero al re, e dissero in sua presenza, intorno al divieto reale: Non hai tu scritto il divieto, che chiunque farà alcuna richiesta a qualunque dio, od uomo, di qui a trenta giorni, salvo che a te, o re, sia gettato nella fossa de’ leoni? Il re rispose, e disse: La cosa è ferma, nella maniera delle leggi di Media, e di Persia, che sono irrevocabili.
13 Allora essi risposero, e dissero in presenza del re: Daniele, che è di quelli che sono stati menati in cattività di Giudea, non ha fatto conto alcuno di te, o re, nè del divieto che tu hai scritto; anzi a tre tempi del giorno fa le sue orazioni.
14 Allora, come il re ebbe intesa la cosa, ne fu molto dolente, e pose cura di liberar Daniele; e fino al tramontar del sole, fece suo sforzo, per iscamparlo.

Daniele 6:4-14 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO DANIEL 6

This chapter gives an account of Daniel's being cast into the den of lions, and the causes of it, and the steps leading to it; and also of his wonderful deliverance out of it, and what followed upon that. It first relates how Daniel was made by Darius first president of the princes of the kingdom, which drew their envy upon him, Da 6:1-4, and that these princes finding they could get no occasion against him, but in religion, proposed to the king to make a law forbidding prayer to any god for thirty days, which they got established, Da 6:5-9, and Daniel breaking this law, is accused by them to the king; and the penalty, casting into the den of lions, is insisted on to be executed, Da 6:10-13, which the king laboured to prevent, but in vain; and Daniel is cast to the lions, to the great grief of the king, Da 6:14-18, who visited the den the next morning, and to his great joy found Daniel alive, Da 6:19-23, upon which, by the law of retaliation, his accusers, their wives, and children, were cast into it, Da 6:24, and an edict was published by the king, commanding all in his dominions to fear and reverence the God of Daniel, Da 6:25-28.

The Giovanni Diodati Bible is in the public domain.