Daniele 6:6-16

6 Allora quei capi e quei satrapi vennero tumultuosamente presso al re, e gli dissero: "O re Dario, possa tu vivere in perpetuo!
7 Tutti i capi del regno, i prefetti e i satrapi, i consiglieri e i governatori si sono concertati perché il re promulghi un decreto e pubblichi un severo divieto, per i quali chiunque, entro lo spazio di trenta giorni, rivolgerà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, sia gettato nella fossa de’ leoni.
8 Ora, o re, promulga il divieto e firmane l’atto perché sia immutabile, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile".
9 Il re Dario quindi firmò il decreto e il divieto.
10 E quando Daniele seppe che il decreto era firmato, entrò in casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come soleva fare per l’addietro.
11 Allora quegli uomini accorsero tumultuosamente, e trovarono Daniele che faceva richieste e supplicazioni al suo Dio.
12 Poi s’accostarono al re, e gli parlarono del divieto reale: "Non hai tu firmato un divieto, per il quale chiunque entro lo spazio di trenta giorni farà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, deve essere gettato nella fossa de’ leoni?" Il re rispose e disse: "La cosa è stabilita, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile".
13 Allora quelli ripresero a dire in presenza del re: "Daniele, che è fra quelli che son stati menati in cattività da Giuda, non tiene in alcun conto né te, o re, né il divieto che tu hai firmato, ma prega il suo Dio tre volte al giorno".
14 Quand’ebbe udito questo, il re ne fu dolentissimo, e si mise in cuore di liberar Daniele; e fino al tramonto del sole fece di tutto per salvarlo.
15 Ma quegli uomini vennero tumultuosamente al re, e gli dissero: "Sappi, o re, che è legge dei Medi e de’ Persiani che nessun divieto o decreto promulgato dal re possa essere mutato".
16 Allora il re diede l’ordine, e Daniele fu menato e gettato nella fossa de’ leoni. E il re parlò a Daniele, e gli disse: "L’Iddio tuo, che tu servi del continuo, sarà quegli che ti libererà".

Daniele 6:6-16 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO DANIEL 6

This chapter gives an account of Daniel's being cast into the den of lions, and the causes of it, and the steps leading to it; and also of his wonderful deliverance out of it, and what followed upon that. It first relates how Daniel was made by Darius first president of the princes of the kingdom, which drew their envy upon him, Da 6:1-4, and that these princes finding they could get no occasion against him, but in religion, proposed to the king to make a law forbidding prayer to any god for thirty days, which they got established, Da 6:5-9, and Daniel breaking this law, is accused by them to the king; and the penalty, casting into the den of lions, is insisted on to be executed, Da 6:10-13, which the king laboured to prevent, but in vain; and Daniel is cast to the lions, to the great grief of the king, Da 6:14-18, who visited the den the next morning, and to his great joy found Daniel alive, Da 6:19-23, upon which, by the law of retaliation, his accusers, their wives, and children, were cast into it, Da 6:24, and an edict was published by the king, commanding all in his dominions to fear and reverence the God of Daniel, Da 6:25-28.

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