Ezechiele 31:11-18

11 io lo diedi in mano del più forte fra le nazioni perché lo trattasse a suo piacimento; per la sua empietà io lo scacciai.
12 Degli stranieri, i più violenti fra le nazioni, l’hanno tagliato e l’han lasciato in abbandono; sui monti e in tutte le valli son caduti i suoi rami, i suoi ramoscelli sono stati spezzati in tutti i burroni del paese, e tutti i popoli della terra si son ritirati dalla sua ombra, e l’hanno abbandonato.
13 Sul suo tronco caduto si posano tutti gli uccelli del cielo, e sopra i suoi rami stanno tutte le bestie de’ campi.
14 Così è avvenuto affinché gli alberi tutti piantati presso alle acque non sian fieri della propria altezza, non sporgan più la vetta fra il folto de’ rami, e tutti gli alberi potenti che si dissetano alle acque non persistano nella loro fierezza; poiché tutti quanti son dati alla morte, alle profondità della terra, assieme ai figliuoli degli uomini, a quelli che scendon nella fossa.
15 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno ch’ei discese nel soggiorno de’ morti, io feci fare cordoglio; a motivo di lui velai l’abisso, ne arrestai i fiumi, e le grandi acque furon fermate; a motivo di lui abbrunai il Libano, e tutti gli alberi de’ campi vennero meno a motivo di lui.
16 Al rumore della sua caduta fece tremare le nazioni, quando lo feci scendere nel soggiorno de’ morti con quelli che scendono nella fossa; e nelle profondità della terra si consolarono tutti gli alberi di Eden, i più scelti e i più belli del Libano, tutti quelli che si dissetavano alle acque.
17 Anch’essi discesero con lui nel soggiorno de’ morti, verso quelli che la spada ha uccisi: verso quelli che erano il suo braccio, e stavano alla sua ombra in mezzo alle nazioni.
18 A chi dunque somigli tu per gloria e per grandezza fra gli alberi d’Eden? Così tu sarai precipitato con gli alberi d’Eden nelle profondità della terra; tu giacerai in mezzo agl’incirconcisi, fra quelli che la spada ha uccisi. Tal sarà di Faraone con tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l’Eterno".

Ezechiele 31:11-18 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO EZEKIEL 31

This chapter contains a confirmation of the preceding prophecy, of the ruin of the king of Egypt, by the example of the king of Assyria, to whom he was like in grandeur and pride, and would be in his fall. The time of the prophecy is observed, Eze 31:1, the prophet is ordered to give the following relation to the king of Egypt, Eze 31:2 in which the king of Assyria is compared to a large and flourishing cedar, for the extent of his dominions, the prosperous state of his empire, and his exaltation above all other princes, which drew upon him their envy Eze 31:3-9, wherefore because of his pride, his heart being lifted up with these things, Eze 31:10, ruin came upon him; which is described by the instruments and manner of it, and the effects following it; mourning and fear in some, solace and comfort to others, and destruction to his associates, Eze 31:11-17, wherefore Pharaoh is called upon to consider all this, who was like to him in greatness and pride, and should have the like fate with him; nor could his greatness any more secure him than it did the Assyrian monarch, Eze 31:18.

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