Giobbe 41:20-30

20 (H41-12) Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia.
21 (H41-13) L’alito suo accende i carboni, e una fiamma gli erompe dalla gola.
22 (H41-14) Nel suo collo risiede la forza, dinanzi a lui salta il terrore.
23 (H41-15) Compatte sono in lui le parti flosce della carne, gli stanno salde addosso, non si muovono.
24 (H41-16) Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto.
25 (H41-17) Quando si rizza, tremano i più forti, e dalla paura son fuori di sé.
26 (H41-18) Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgon lancia, giavellotto, corazza.
27 (H41-19) Il ferro è per lui come paglia; il rame, come legno tarlato.
28 (H41-20) La figlia dell’arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia.
29 (H41-21) Stoppia gli par la mazza e si ride del fremer della lancia.
30 (H41-22) Il suo ventre è armato di punte acute, e lascia come tracce d’erpice sul fango.

Giobbe 41:20-30 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 41

A large description is here given of the leviathan, from the difficulty and danger of taking it, from whence it is inferred that none can stand before God, Job 41:1-10; from the several parts of him, his face, teeth, scales, eyes, mouth and neck, flesh and heart, Job 41:11-24; and from various wonderful terrible things said of him, and ascribed to him, Job 41:25-34.

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