Gioele 2:17-27

17 Fra il portico e l’altare piangano i sacerdoti, ministri dell’Eterno, e dicano: "Risparmia, o Eterno, il tuo popolo, e non esporre la tua eredità all’obbrobrio, ai motteggi delle nazioni! Perché si direbbe fra i popoli: Dov’è il loro Dio?"
18 L’Eterno s’è mosso a gelosia per il suo paese, ed ha avuto pietà del suo popolo.
19 L’Eterno ha risposto, e ha detto al suo popolo: "Ecco, io vi manderò del grano, del vino, dell’olio, e voi ne sarete saziati; e non vi esporrò più all’obbrobrio fra le nazioni.
20 Allontanerò da voi il nemico che viene dal settentrione e lo caccerò in una terra arida e desolata; la sua avanguardia, verso il mare orientale; la sua retroguardia, verso il mare occidentale; la sua infezione, salirà il suo fetore, perché ha fatto cose grandi".
21 Non temere, o suolo del paese, gioisci, rallegrati, poiché l’Eterno ha fatto cose grandi!
22 Non temete, o bestie della campagna, perché i pascoli del deserto riverdeggiano, perché gli alberi portano il loro frutto, il fico e la vite producono largamente!
23 E voi, figliuoli di Sion, gioite, rallegratevi nell’Eterno, nel vostro Dio, perché vi dà la pioggia d’autunno in giusta misura, e fa cadere per voi la pioggia, quella d’autunno e quella di primavera, al principio della stagione.
24 Le aie saran piene di grano, e i tini traboccheranno di vino e d’olio;
25 e vi compenserò delle annate che han mangiato il grillo, la cavalletta, la locusta e il bruco, il mio grande esercito che avevo mandato contro di voi.
26 E voi mangerete a sazietà, e loderete il nome dell’Eterno, del vostro Dio, che avrà operato per voi delle maraviglie, e il mio popolo non sarà mai più coperto d’onta.
27 E voi conoscerete che io sono in mezzo ad Israele, e che io sono l’Eterno, il vostro Dio, e non ve n’è alcun altro; e il mio popolo non sarà mai più coperto d’onta.

Gioele 2:17-27 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOEL 2

In this chapter a further account is given of the judgment of the locusts and caterpillars, or of those who are designed by them, Joe 2:1-11; the people of the Jews are called to repentance, humiliation, and fasting, urged from the grace and goodness of God, his jealousy and pity for his people, and the answer of prayer that might he expected from him upon this, even to the removal of the calamity, Joe 2:12-20; a prophecy of good things, both temporal and spiritual, in the times of the Messiah, is delivered out as matter and occasion of great joy, Joe 2:21-27; and another concerning the effusion of the Spirit, which was fulfilled an the day of Pentecost, Joe 2:28-29; and the chapter is concluded with the judgments and desolations that should come upon the land of Judea after this, for their rejection of Christ, though the remnant according to the election of grace should be delivered and saved from the general destruction, Joe 2:30-32.

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