Neemia 6:4-14

4 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo.
5 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta,
6 nella quale stava scritto: "Corre voce fra queste genti, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu diventeresti loro re,
7 e avresti perfino stabiliti de’ profeti per far la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: V’è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e consultiamoci assieme".
8 Ma io gli feci rispondere: "Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!"
9 Perché tutta quella gente ci voleva impaurire e diceva: "Le loro mani si rilasseranno e il lavoro non si farà più". Ma tu, o Dio, fortifica ora le mie mani!
10 Ed io andai a casa di Scemaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel, che s’era quivi rinchiuso; ed egli mi disse: "Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro al tempio, e chiudiamo le porte del tempio; poiché coloro verranno ad ucciderti, e verranno a ucciderti di notte".
11 Ma io risposi: "Un uomo come me si dà egli alla fuga? E un uomo qual son io potrebb’egli entrare nel tempio e vivere? No, io non v’entrerò".
12 E io compresi ch’ei non era mandato da Dio, ma avea pronunziata quella profezia contro di me, perché Tobia e Samballat l’aveano pagato.
13 E l’aveano pagato per impaurirmi e indurmi ad agire a quel modo e a peccare, affin di aver materia da farmi una cattiva riputazione e da coprirmi d’onta.
14 O mio Dio, ricordati di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricordati anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che han cercato di spaventarmi!

Neemia 6:4-14 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO NEHEMIAH 6

Sanballat and his brethren, hearing the wall was finished, sent to Nehemiah, to have a meeting with him at a place named, which he refused, Ne 6:1,2, then they sent him a terrifying letter, suggesting that he, and the Jews with him, would be treated as rebels, since their intention, as reported, was to make him king, which letter he regarded not, Ne 6:3-9, then they employed some that pretended to be prophets to advise him to flee to the temple for safety, which he rejected, Ne 6:10-14 and so the work went on and was finished, though there was a secret correspondence carried on between their enemies and some false brethren among themselves, Ne 6:15-19.

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