2 Samuele 13:12-39

12 Essa gli rispose: "No, fratel mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia!
13 Io dove andrei a portar la mia vergogna? E quanto a te, tu saresti messo tra gli scellerati in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, ed egli non mi negherà a te".
14 Ma egli non volle darle ascolto; ed essendo più forte di lei, la violentò, e si giacque con lei.
15 Poi Amnon concepì verso di lei un odio fortissimo; talmente, che l’odio per lei fu maggiore dell’amore di cui l’aveva amata prima. E le disse:
16 "Lèvati, vattene!" Ella gli rispose: "Non mi fare, cacciandomi, un torto maggiore di quello che m’hai già fatto". Ma egli non volle ascoltarla.
17 Anzi, chiamato il servo che lo assisteva, gli disse: "Caccia via costei lungi da me, e chiudile la porta dietro!"
18 Or ella portava una tunica con le maniche, poiché le figliuole del re portavano simili vesti finché erano vergini. Il servo di Amnon dunque la mise fuori, e le chiuse la porta dietro.
19 E Tamar si sparse della cenere sulla testa, si stracciò di dosso la tunica con le maniche, e mettendosi la mano sul capo, se n’andò gridando.
20 Absalom, suo fratello, le disse: "Forse che Amnon, tuo fratello, è stato teco? Per ora, taci, sorella mia; egli è tuo fratello; non t’accorare per questo". E Tamar, desolata, rimase in casa di Absalom, suo fratello.
21 Il re Davide udì tutte queste cose, e ne fu fortemente adirato.
22 Ed Absalom non rivolse ad Amnon alcuna parola, né in bene né in male; poiché odiava Amnon, per aver egli violata Tamar, sua sorella.
23 Or due anni dopo avvenne che, facendo Absalom tosar le sue pecore a Baal-Hatsor presso Efraim, egli invitò tutti i figliuoli del re.
24 Absalom andò a trovare il re, e gli disse: "Ecco, il tuo servo ha i tosatori; ti prego, venga anche il re coi suoi servitori a casa del tuo servo!"
25 Ma il re disse ad Absalom: "No, figliuol mio, non andiamo tutti, che non ti siam d’aggravio". E benché Absalom insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione.
26 E Absalom disse: "Se non vuoi venir tu, ti prego, permetti ad Amnon, mio fratello, di venir con noi". Il re gli rispose: "E perché andrebb’egli teco?"
27 Ma Absalom tanto insisté, che Davide lasciò andare con lui Amnon e tutti i figliuoli del re.
28 Or Absalom diede quest’ordine ai suoi servi: "Badate, quando Amnon avrà il cuore riscaldato dal vino, e io vi dirò: Colpite Amnon! voi uccidetelo, e non abbiate paura; non son io che ve lo comando? Fatevi cuore, e comportatevi da forti!"
29 I servi di Absalom fecero ad Amnon come Absalom avea comandato. Allora tutti i figliuoli del re si levarono, montaron ciascun sul suo mulo e se ne fuggirono.
30 Or mentr’essi erano ancora per via, giunse a Davide la notizia che Absalom aveva ucciso tutti i figliuoli del re, e che non uno di loro era scampato.
31 Allora il re si levò, si strappò le vesti, e si gettò per terra; e tutti i suoi servi gli stavan dappresso, con le vesti stracciate.
32 Ma Jonadab, figliuolo di Shimea, fratello di Davide, prese a dire: "Non dica il mio signore che tutti i giovani, figliuoli del re, sono stati uccisi; il solo Amnon è morto; per Absalom era cosa decisa fin dal giorno che Amnon gli violò la sorella Tamar.
33 Così dunque non si accori il re, mio signore, come se tutti i figliuoli del re fossero morti; il solo Amnon è morto". Or Absalom aveva preso la fuga.
34 E il giovine che stava alle vedette alzò gli occhi, guardò, ed ecco che una gran turba di gente veniva per la via di ponente dal lato del monte.
35 E Jonadab disse al re: "Ecco i figliuoli del re che arrivano! La cosa sta come il tuo servo ha detto".
36 E com’egli ebbe finito di parlare, ecco giungere i figliuoli del re, i quali alzarono la voce e piansero; ed anche il re e tutti i suoi servi versarono abbondanti lagrime.
37 Quanto ad Absalom, se ne fuggì e andò da Talmai, figliuolo di Ammihur, re di Gheshur. E Davide faceva cordoglio del suo figliuolo ogni giorno.
38 Absalom rimase tre anni a Gheshur, dov’era andato dopo aver preso la fuga.
39 E l’ira del re Davide contro Absalom si calmò perché Davide s’era consolato della morte di Amnon.

2 Samuele 13:12-39 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO SECOND SAMUEL 13

This chapter relates some of the evils that were to arise out of David's house, and which were similar to the evils committed by him; the deflowering of his daughter, and the murder of his eldest son: the story is this; Amnon falls in love with Tamar, his sister, and grew thin upon it, which being observed by a friend of his, inquires the reason of it, which having got out of him, forms a scheme for obtaining his desire, and which succeeded; for by it he had the opportunity of ravishing his sister, 2Sa 13:1-14; the consequences of which were extreme hatred of her, hurrying her out of doors, lamentation and mourning on her part, grief to David, and enmity in the heart of Absalom to Amnon, which put him upon meditating his death, 2Sa 13:15-22; and which was brought about after this manner. Absalom had a sheep shearing, to which he invited the king and all his sons, and to which they all came excepting the king, 2Sa 13:23-27; when Absalom gave orders to his servants to observe Amnon when he was merry, and at his word smite him and kill him, as they did, 2Sa 13:28,29; tidings of which soon came to the ears of David, and these aggravated, that all the king's sons were killed, which threw the king into an agony; but Jonadab endeavoured to pacify him, by assuring him that only Amnon was dead, the truth of which soon appeared by the coming of the king's sons, 2Sa 13:30-36; but Absalom fled to Geshur, where he remained three years, when David's heart began to be towards him, and to long for him, who was to bring more evil against him, 2Sa 13:37-39.

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