Giobbe 34:3-13

3 Poiché l’orecchio giudica dei discorsi, come il palato assapora le vivande.
4 Scegliamo quello ch’è giusto, riconosciamo fra noi quello ch’è buono.
5 Giobbe ha detto: "Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia;
6 ho ragione, e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato".
7 Dov’è l’uomo che al par di Giobbe tracanni gli empi scherni come l’acqua,
8 cammini in compagnia de’ malfattori, e vada assieme con gli scellerati?
9 Poiché ha detto: "Non giova nulla all’uomo l’avere il suo diletto in Dio".
10 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità!
11 Poich’egli rende all’uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta.
12 No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l’Onnipotente non perverte il diritto.
13 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura?

Giobbe 34:3-13 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 34

In this chapter Elihu reassumes his discourse, and proceeds in his answer to Job, in which are first a preface exciting attention, Job 34:1-4; then a charge is brought against Job, expressed in or extracted from some words that dropped from his lips, not so well guarded, Job 34:5-9; a refutation of these expressions of his in a variety of arguments, Job 34:10-30; and the chapter is closed with some good advice to Job, Job 34:31-33; and with an earnest request of Elihu to men of understanding, to join with him in trying him to the uttermost, Job 34:34-37.

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