1 Corinzi 7:38

38 Perciò, chi dà la sua figliuola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio.

1 Corinzi 7:38 Meaning and Commentary

1 Corinthians 7:38

So then he that giveth [her] in marriage doth well
Does that which is in its own nature good; that which is agreeable to the will of God, is of his institution and appointment, and therefore must be good, and answer many good ends and purposes. Such an one that marries his daughter, he seeing a necessity for it, and a propriety in it, does a very good thing; secures her chastity, and his own credit; prevents fornication, and other evils that might follow; consults the good of mankind, and the honour of religion.

But he that giveth [her] not in marriage doth better;
not a better action in itself, simply considered; but more profitable and advantageous under such and such circumstances, with such and such conditions and consequences; since hereby a single person is more fit to encounter with and endure persecutions, is freer from the cares of life, and more at liberty to wait upon the Lord, and give up himself to his service.

1 Corinzi 7:38 In-Context

36 Ma se alcuno crede far cosa indecorosa verso la propria figliuola nubile s’ella passi il fior dell’età, e se così bisogna fare, faccia quel che vuole; egli non pecca; la dia a marito.

37 Ma chi sta fermo in cuor suo, e non è stretto da necessità ma è padrone della sua volontà, e ha determinato in cuor suo di serbar vergine la sua figliuola, fa bene.

38 Perciò, chi dà la sua figliuola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio.

39 La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di maritarsi a chi vuole, purché sia nel Signore.

40 Nondimeno ella è più felice, a parer mio, se rimane com’è; e credo d’aver anch’io lo Spirito di Dio.