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Efesini 6:10-20; 1 Giovanni 3
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Efesini 6:10-20
10
NEL rimanente, fratelli miei, fortificatevi nel Signore, e nella forza della sua possanza.
11
Vestite tutta l’armatura di Dio, per poter dimorar ritti, e fermi contro alle insidie del diavolo.
12
Poichè noi non abbiamo il combattimento contro a sangue e carne; ma contro a’ principati, contro alle podestà, contro a’ rettori del mondo, e delle tenebre di questo secolo, contro agli spiriti maligni, ne’ luoghi celesti.
13
Perciò, prendete tutta l’armatura di Dio, acciocchè possiate contrastare nel giorno malvagio; e dopo aver compiuta ogni cosa, restar ritti in piè.
14
Presentatevi adunque al combattimento, cinti di verità intorno a’ lombi, e vestiti dell’usbergo della giustizia;
15
ed avendo i piedi calzati della preparazione dell’evangelo della pace.
16
Sopra tutto, prendendo lo scudo della fede, col quale possiate spegnere tutti i dardi infocati del maligno.
17
Pigliate ancora l’elmo della salute; e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio.
18
Orando in ogni tempo, con ogni maniera di preghiera, e supplicazione, in Ispirito; ed a questo stesso vegliando, con ogni perseveranza, ed orazione per tutti i santi.
19
E per me ancora, acciocchè mi sia data parola con apertura di bocca, per far conoscere con libertà il misterio dell’evangelo.
20
Per lo quale io sono ambasciatore in catena; acciocchè io l’annunzii francamente, come mi convien parlare.
The Giovanni Diodati Bible is in the public domain.
1 Giovanni 3
1
VEDETE qual carità ci ha data il Padre, che noi siam chiamati figliuoli di Dio; perciò non ci conosce il mondo, perciocchè non ha conosciuto lui.
2
Diletti, ora siamo figliuoli di Dio, ma non è ancora apparito ciò che saremo; ma sappiamo che quando sarà apparito, saremo simili a lui; perciocchè noi lo vedremo come egli è.
3
E chiunque ha questa speranza in lui si purifica, com’esso è puro.
4
Chiunque fa il peccato fa ancora la trasgressione della legge; e il peccato è la trasgressione della legge.
5
E voi sapete ch’egli è apparito, acciocchè togliesse via i nostri peccati; e peccato alcuno non è in lui.
6
Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha veduto, e non l’ha conosciuto.
7
Figlioletti, niuno vi seduca: chi opera la giustizia è giusto, siccome esso è giusto.
8
Chiunque fa il peccato, è dal Diavolo; poichè il Diavolo pecca dal principio; per questo è apparito il Figliuol di Dio, acciocchè disfaccia le opere del Diavolo.
9
Chiunque è nato da Dio, non fa peccato; perciocchè il seme d’esso dimora in lui; e non può peccare, perciocchè è nato da Dio.
10
Per questo son manifesti i figliuoli di Dio, e i figliuoli del Diavolo; chiunque non opera la giustizia, e chi non ama il suo fratello, non è da Dio.
11
Perciocchè questo è l’annunzio, che voi avete udito dal principio: che noi amiamo gli uni gli altri.
12
E non facciamo come Caino, il quale era dal maligno; ed uccise il suo fratello; e per qual cagione l’uccise egli? perciocchè le opere sue erano malvage, e quelle del suo fratello giuste.
13
Non vi maravigliate, fratelli miei, se il mondo vi odia.
14
Noi, perciocchè amiamo i fratelli, sappiamo che siamo stati trasportati dalla morte alla vita; chi non ama il fratello dimora nella morte.
15
Chiunque odia il suo fratello, è micidiale; e voi sapete che alcun micidiale non ha la vita eterna dimorante in sè.
16
In questo noi abbiam conosciuto l’amor di Dio; ch’esso ha posta l’anima sua per noi; ancora noi dobbiam porre le anime per i fratelli.
17
Ora, se alcuno ha de’ beni del mondo, e vede il suo fratello aver bisogno, e gli chiude le sue viscere, come dimora l’amor di Dio in lui?
18
Figlioletti miei, non amiamo di parola, nè della lingua; ma d’opera, e in verità.
19
E in questo conosciamo che noi siam della verità, ed accerteremo i cuori nostri nel suo cospetto.
20
Perciocchè, se il cuor nostro ci condanna, Iddio è pur maggiore del cuor nostro, e conosce ogni cosa.
21
Diletti, se il cuor nostro non ci condanna, noi abbiam confidanza dinanzi a Iddio.
22
E qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui; perciocchè osserviamo i suoi comandamenti, e facciamo le cose che gli son grate.
23
E questo è il suo comandamento: che crediamo al nome del suo Figliuol Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri, siccome egli ne ha dato il comandamento.
24
E chi osserva i suoi comandamenti dimora in lui, ed egli in esso; e per questo conosciamo ch’egli dimora in noi, cioè: dallo Spirito che egli ci ha donato.
The Giovanni Diodati Bible is in the public domain.