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Giobbe 4

Giovanni Diodati 1649 (Italian) GDB

1 ED Elifaz Temanita rispose, e disse:

2 Se noi imprendiamo a parlarti, ti sarà egli molesto? Ma pur chi potrebbe rattener le parole?

3 Ecco, tu correggevi molti, E rinforzavi le mani rimesse.

4 I tuoi ragionamenti ridirizzavano quelli che vacillavano, E tu raffermavi le ginocchia che piegavano.

5 Ma ora che il male ti è avvenuto, tu te ne affanni; Ora ch’è giunto fino a te, tu ne sei smarrito.

6 La tua pietà non è ella stata la tua speranza, E l’integrità delle tue vie la tua aspettazione?

7 Deh! rammemorati, quale innocente perì mai, Ed ove furono gli uomini diritti mai distrutti?

8 Siccome io ho veduto che quelli che arano l’iniquità, E seminano la perversità, la mietono.

9 Essi periscono per l’alito di Dio, E son consumati dal soffiar delle sue nari.

10 Il ruggito del leone, e il grido del fier leone son ribattuti; E i denti de’ leoncelli sono stritolati.

11 Il vecchio leone perisce per mancamento di preda, E i figli della leonessa son dissipati.

12 Or mi è stata di nascosto significata una parola, E l’orecchio mio ne ha ritenuto un poco.

13 Fra le immaginazioni delle visioni notturne, Quando il più profondo sonno cade sopra gli uomini,

14 Mi è venuto uno spavento ed un tremito, Che ha spaventate tutte quante le mie ossa.

15 Ed uno spirito è passato davanti a me, Che mi ha fatto arricciare i peli della mia carne;

16 Egli si è fermato, ed io non ho riconosciuto il suo aspetto; Una sembianza è stata davanti agli occhi miei, Ed io ho udita una voce sommessa che diceva:

17 L’uomo sarebbe egli giustificato da Dio? L’uomo sarebbe egli giudicato puro dal suo fattore?

18 Ecco, egli non si fida ne’ suoi servitori, E scorge della temerità ne’ suoi Angeli.

19 Quanto più in coloro che abitano in case di fango, Il cui fondamento è nella polvere, E che son ridotti in polvere, esposti a’ vermi?

20 Dalla mattina alla sera sono stritolati, E periscono in perpetuo, senza che alcuno vi ponga mente.

21 L’eccellenza ch’era in loro non si diparte ella? Muoiono, ma non con sapienza.

New International Version NIV

1 Then Eliphaz the Temanite replied:

2 “If someone ventures a word with you, will you be impatient? But who can keep from speaking?

3 Think how you have instructed many, how you have strengthened feeble hands.

4 Your words have supported those who stumbled; you have strengthened faltering knees.

5 But now trouble comes to you, and you are discouraged; it strikes you, and you are dismayed.

6 Should not your piety be your confidence and your blameless ways your hope?

7 “Consider now: Who, being innocent, has ever perished? Where were the upright ever destroyed?

8 As I have observed, those who plow evil and those who sow trouble reap it.

9 At the breath of God they perish; at the blast of his anger they are no more.

10 The lions may roar and growl, yet the teeth of the great lions are broken.

11 The lion perishes for lack of prey, and the cubs of the lioness are scattered.

12 “A word was secretly brought to me, my ears caught a whisper of it.

13 Amid disquieting dreams in the night, when deep sleep falls on people,

14 fear and trembling seized me and made all my bones shake.

15 A spirit glided past my face, and the hair on my body stood on end.

16 It stopped, but I could not tell what it was. A form stood before my eyes, and I heard a hushed voice:

17 ‘Can a mortal be more righteous than God? Can even a strong man be more pure than his Maker?

18 If God places no trust in his servants, if he charges his angels with error,

19 how much more those who live in houses of clay, whose foundations are in the dust, who are crushed more readily than a moth!

20 Between dawn and dusk they are broken to pieces; unnoticed, they perish forever.

21 Are not the cords of their tent pulled up, so that they die without wisdom?’