17
E l’una di loro disse: Ahi, signor mio! Io, e questa donna, dimoriamo in una stessa casa; or io partorii, stando con lei in quella casa.
18
E il terzo giorno appresso che io ebbi partorito, questa donna partorì anch’essa; e noi stavamo insieme, e non vi era alcun forestiere con noi in casa; non vi era altri che noi due in casa.
19
Ora, la notte passata, il figliuolo di questa donna è morto; perciocchè ella gli era giaciuta addosso.
20
Ed ella s’è levata in mezzo alla notte, ed ha preso il mio figliuolo d’appresso a me, mentre la tua servente dormiva, e se l’ha posto a giacere in seno, e mi ha posto a giacere in seno il suo figliuolo morto.
21
Ora io, levatami la mattina per allattare il mio figliuolo, ho trovato ch’era morto; ma, avendolo la mattina considerato, ecco, egli non era il mio figliuolo che io avea partorito.
22
E l’altra donna disse: No; anzi il vivo è il mio figliuolo, e il morto è il tuo. E quell’altra diceva: No; anzi il morto è il tuo figliuolo, e il vivo è il mio figliuolo. Così parlavano in presenza del re.
23
E il re disse: Costei dice: Questo che è vivo è il mio figliuolo, e il morto è il tuo; e colei dice: No; anzi il morto è il tuo figliuolo, e il vivo è il mio.
24
Allora il re disse: Recatemi una spada. E fu portata una spada davanti al re.
25
Poi il re disse: Spartite il fanciullo vivo in due: e datene la metà all’una, e la metà all’altra.
26
Ma la donna di cui era il fanciullo vivo, disse al re perciocchè le viscere le si commossero inverso il suo figliuolo: Ahi! signor mio; datele il fanciullo vivo, e nol fate punto morire. Ma l’altra disse: Non sia nè a te, nè a me, spartasi.
27
Allora il re diede la sentenza, e disse: Date a costei il fanciullo vivo, e nol fate punto morire; essa è la madre sua.