Giobbe 42:1-11

1 E GIOBBE rispose al Signore, e disse:
2 Io so che tu puoi tutto; E che cosa niuna che tu abbia deliberata, non può essere impedita.
3 Chi è costui, che oscura il consiglio senza scienza? Perciò, io ho dichiarata la mia opinione, Ma io non intendeva ciò ch’io diceva; Son cose maravigliose sopra la mia capacità, Ed io non le posso comprendere.
4 Deh! ascolta, ed io parlerò; Ed io ti farò delle domande, e tu insegnami.
5 Io avea con gli orecchi udito parlar di te; Ma ora l’occhio mio ti ha veduto.
6 Perciò io riprovo ciò che ho detto, e me ne pento In su la polvere, ed in su la cenere.
7 Ora, dopo che il Signore ebbe dette queste cose a Giobbe, egli disse ancora ad Elifaz Temanita: L’ira mia è accesa contro a te, e contro a’ due tuoi compagni; perciocchè voi non mi avete parlato dirittamente, come Giobbe, mio servitore.
8 Ora dunque, pigliatevi sette giovenchi, e sette montoni, e andate al mio servitore Giobbe, ed offerite olocausto per voi; e faccia Giobbe, mio servitore, orazione per voi; perciocchè certamente io avrò riguardo a lui, per non farvi portar la pena della vostra stoltizia; conciossiachè voi non mi abbiate parlato dirittamente, come Giobbe, mio servitore.
9 Ed Elifaz Temanita, e Bildad Suhita, e Sofar Naamatita, andarono, e fecero come il Signore avea loro detto. E il Signore esaudì Giobbe.
10 E il Signore trasse Giobbe della sua cattività, dopo ch’egli ebbe fatta orazione per li suoi amici; e il Signore accrebbe a Giobbe al doppio tutto quello ch’egli avea avuto per l’addietro.
11 E tutti i suoi fratelli, e tutte le sue sorelle, e tutti i suoi conoscenti di prima, vennero a lui, e mangiarono con lui in casa sua, e si condolsero con lui, e lo consolarono di tutto il male che il Signore avea fatto venir sopra lui; e ciascuno di essi gli donò una pezza di moneta, ed un monile d’oro.

Giobbe 42:1-11 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 42

This chapter contains Job's answer to the last speech of the Lord's, in which he acknowledges his omnipotence, and his certain performance of his purposes and pleasure; owns his own folly and ignorance, and confesses his sins; for which he abhorred himself, and of which he repented, Job 42:1-6; it also gives an account of the Lord's decision of the controversy between Job and his friends, blaming them and commending him above them; and ordered them to take sacrifices and go to Job and offer them, who should pray for them and be accepted, which was done, Job 42:7-9; and it closes with a relation of the great prosperity Job was restored unto, in which he lived and died, Job 42:10-17.

The Giovanni Diodati Bible is in the public domain.