Atti 28:17-20; Atti 28:21-22; Atti 28:25-28

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Atti 28:17-20

17 E tre giorni dopo, Paolo convocò i principali fra i Giudei; e quando furon raunati, disse loro: Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti de’ padri, io fui arrestato in Gerusalemme e di là dato in man de’ Romani.
18 I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non era in me colpa degna di morte.
19 Ma opponendovisi i Giudei, fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però aver in animo di portare alcuna accusa contro la mia nazione.
20 Per questa ragione dunque vi ho chiamati per vedervi e per parlarvi; perché egli è a causa della speranza d’Israele ch’io sono stretto da questa catena.
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Atti 28:21-22

21 Ma essi gli dissero: Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea intorno a te, né è venuto qui alcuno de’ fratelli a riferire o a dir male di te.
22 Ben vorremmo però sentir da te quel che tu pensi; perché, quant’è a cotesta setta, ci è noto che da per tutto essa incontra opposizione.
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Atti 28:25-28

25 E non essendo d’accordo fra loro, si ritirarono, dopo che Paolo ebbe detta quest’unica parola: Ben parlò lo Spirito Santo ai vostri padri per mezzo del profeta Isaia dicendo:
26 Va’ a questo popolo e di’: Voi udrete coi vostri orecchi e non intenderete; guarderete coi vostri occhi, e non vedrete;
27 perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li guarisca.
28 Sappiate dunque che questa salvazione di Dio è mandata ai Gentili; ed essi presteranno ascolto.
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