Atti 5:26-36

26 Allora il capitano del tempio, con le guardie, andò e li menò via, non però con violenza, perché temevano d’esser lapidati dal popolo.
27 E avendoli menati, li presentarono al Sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò,
28 dicendo: Noi vi abbiamo del tutto vietato di insegnare in cotesto nome; ed ecco, avete riempita Gerusalemme della vostra dottrina, e volete trarci addosso il sangue di cotesto uomo.
29 Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini.
30 L’Iddio de’ nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno.
31 Esso ha Iddio esaltato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e remission dei peccati.
32 E noi siam testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono.
33 Ma essi, udendo queste cose, fremevano d’ira, e facevan proposito d’ucciderli.
34 Ma un certo Fariseo, chiamato per nome Gamaliele, dottor della legge, onorato da tutto il popolo, levatosi in piè nel Sinedrio, comandò che gli apostoli fossero per un po’ messi fuori.
35 Poi disse loro: Uomini Israeliti, badate bene, circa questi uomini, a quel che state per fare.
36 Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendosi esser qualche gran cosa; e presso a lui si raccolsero intorno a quattrocento uomini; ed egli fu ucciso e tutti quelli che gli aveano prestata fede, furono sbandati e ridotti a nulla.
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