Giobbe 41:4-14

4 Patteggerà egli teco, Che tu lo prenda per servo in perpetuo?
5 Scherzerai tu con lui, come con un uccello? E lo legherai tu con un filo, per darlo alle tue fanciulle?
6 I compagni ne faranno essi un convito? Lo spartiranno essi fra i mercatanti?
7 Gli empirai tu la pelle di roncigli, E la testa di raffi da pescare?
8 Pongli pur la mano addosso, Tu non ricorderai mai più la guerra.
9 Ecco, la speranza di pigliarlo è fallace; Anzi l’uomo non sarà egli atterrato, solo a vederlo?
10 Non vi è alcuno così feroce, che ardisca risvegliarlo; E chi potrà presentarsi davanti a me?
11 Chi mi ha prevenuto in darmi cosa alcuna? ed io gliela renderò; Quello che è sotto tutti i cieli è mio.
12 Io non tacerò le membra di quello, Nè ciò ch’è delle sue forze, nè la grazia della sua disposizione.
13 Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?
14 Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.

Giobbe 41:4-14 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 41

A large description is here given of the leviathan, from the difficulty and danger of taking it, from whence it is inferred that none can stand before God, Job 41:1-10; from the several parts of him, his face, teeth, scales, eyes, mouth and neck, flesh and heart, Job 41:11-24; and from various wonderful terrible things said of him, and ascribed to him, Job 41:25-34.

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