Giobbe 36:11-21

11 Se ubbidiscono, e gli servono, Finiscono i giorni loro in beni, E gli anni loro in diletti.

12 Ma se non ubbidiscono, passano per la spada, E muoiono per mancamento d’intendimento.

13 Ma i profani di cuore accrescono l’ira, E non gridano, quando egli li mette ne’ legami;

14 La lor persona morrà in giovanezza, E la lor vita fra i cinedi.

15 Ma egli libera gli afflitti nella loro afflizione, Ed apre loro l’orecchio nell’oppressione.

16 Ancora te avrebbe egli ritratto dall’afflizione, E messo in luogo largo, fuori di ogni distretta; E la tua mensa tranquilla sarebbe ripiena di vivande grasse.

17 Ma tu sei venuto al colmo del giudicio di un empio; Il giudicio e la giustizia ti tengono preso.

18 Perciocchè egli è in ira, guarda che talora egli non ti atterri con battiture; E con niun riscatto, benchè grande, non ti possa scampare.

19 Farà egli alcuna stima delle tue ricchezze? Egli non farà stima dell’oro, nè di tutta la tua gran potenza.

20 Non ansar dietro a quella notte, Nella quale i popoli periscono a fondo.

21 Guardati che tu non ti rivolga alla vanità; Conciossiachè per l’afflizione tu abbi eletto quello.

Giobbe 36:11-21 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JOB 36

This chapter, with the following, contains Elihu's fourth and last discourse, the principal view of which is to vindicate the righteousness of God; which is done by observing the dealings of God with men in his providence, according to their different characters, and from the wonderful works wrought by him in a sovereign manner, and for the benefit of his creatures. This chapter is introduced with a preface, the design of which is to gain attention, Job 36:1-4; the different dealings of God with men are observed, and the different issue of them, and the different ends answered thereby, Job 36:5-15; and it is suggested to Job, that had he attended to the design of the providence he was under, and had submitted to it patiently, things would have been otherwise with him; and therefore Elihu proceeds to give him some advice, which, if taken, would be for his own good, and the glory of God, Job 36:16-25; and closes the chapter by observing the unsearchable greatness of God, as appears by the works of nature wrought by him, Job 36:26-33.