Salmi 142:1-6

1 Cantico di Davide, quand’era nella spelonca. Preghiera. Io grido con la mia voce all’Eterno; con la mia voce supplico l’Eterno.
2 Effondo il mio lamento dinanzi a lui, espongo dinanzi a lui la mia tribolazione.
3 Quando lo spirito mio è abbattuto in me, tu conosci il mio sentiero. Sulla via per la quale io cammino, essi hanno nascosto un laccio per me.
4 Guarda alla mia destra e vedi; non v’è alcuno che mi riconosca. Ogni rifugio m’è venuto a mancare: non v’è alcuno che abbia cura dell’anima mia.
5 Io grido a te, o Eterno. Io dico: Tu sei il mio rifugio, la mia parte nella terra dei viventi.
6 Sii attento al mio grido, perché son ridotto in molto misero stato. Liberami da quelli che mi perseguitano, perché sono più forti di me.

Salmi 142:1-6 Meaning and Commentary

Maschil of David; A Prayer when he was in the cave. Of the word "maschil," See Gill on "Ps 32:1," title. This psalm is called a prayer, as some others are, the ninetieth and hundred second psalms: and was composed by David when either in the cave of Adullam, 1 Samuel 22:1; or rather in the cave at Engedi, where he cut off Saul's skirt, 1 Samuel 24:3; as Jarchi and Kimchi think. The psalm represents the troubles of David, and of the Messiah his antitype, and is applicable to the church of God, or to any particular soul when in distress.
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