Atti 27:22-32

22 Ora però vi esorto a star di buon cuore, perché non vi sarà perdita della vita d’alcun di voi ma solo della nave.
23 Poiché un angelo dell’Iddio, al quale appartengo e ch’io servo, m’è apparso questa notte,
24 dicendo: Paolo, non temere; bisogna che tu comparisca dinanzi a Cesare ed ecco, Iddio ti ha donato tutti coloro che navigano teco.
25 Perciò, o uomini, state di buon cuore, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto.
26 Ma dobbiamo esser gettati sopra un’isola.
27 E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l’Adriatico, verso la mezzanotte i marinari sospettavano d’esser vicini a terra;
28 e calato lo scandaglio trovarono venti braccia; poi, passati un po’ più oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia.
29 Temendo allora di percuotere in luoghi scogliosi, gettarono da poppa quattro àncore, aspettando ansiosamente che facesse giorno.
30 Or cercando i marinari di fuggir dalla nave, e avendo calato la scialuppa in mare col pretesto di voler calare le àncore dalla prua,
31 Paolo disse al centurione ed ai soldati: Se costoro non restano nella nave, voi non potete scampare.
32 Allora i soldati tagliaron le funi della scialuppa, e la lasciaron cadere.
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