Geremia 23:5-15

5 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quand’io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da re e prospererà, e farà ragione e giustizia nel paese.
6 Ai giorni d’esso, Giuda sarà salvato, e Israele starà sicuro nella sua dimora: e questo sarà il nome col quale sarà chiamato: "l’Eterno nostra giustizia".
7 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più: "L’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese d’Egitto",
8 ma: "l’Eterno è vivente, egli che ha tratto fuori e ha ricondotto la progenie della casa d’Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi dove io li avevo cacciati"; ed essi dimoreranno nel loro paese.
9 Contro i profeti. Il cuore mi si spezza in seno, tutte le mie ossa tremano; io sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a cagione dell’Eterno e a cagione delle sue parole sante.
10 Poiché il paese è pieno di adulteri; poiché il paese fa cordoglio a motivo della maledizione che lo colpisce; i pascoli del deserto sono inariditi. La corsa di costoro è diretta al male, la loro forza non tende al bene.
11 Profeti e sacerdoti sono empi, nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità, dice l’Eterno.
12 Perciò la loro via sarà per loro come luoghi lùbrici in mezzo alle tenebre; essi vi saranno spinti, e cadranno; poiché io farò venir su loro la calamità, l’anno in cui li visiterò, dice l’Eterno.
13 Avevo ben visto cose insulse tra i profeti di Samaria; profetizzavano nel nome di Baal, e traviavano il mio popolo d’Israele.
14 Ma fra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, procedono con falsità, fortificano le mani de’ malfattori, talché nessuno si converte dalla sua malvagità; tutti quanti sono per me come Sodoma, e gli abitanti di Gerusalemme, come quei di Gomorra
15 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: Ecco, io farò loro mangiare dell’assenzio, e farò loro bere dell’acqua avvelenata; poiché dai profeti di Gerusalemme l’empietà s’è sparsa per tutto il paese.

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Geremia 23:5-15 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO JEREMIAH 23

This chapter contains threatenings to the Jewish governors, and to their priests and prophets, on account of their manifold sins; intermixed with gracious promises to the Lord's people, and particularly with a famous promise of the Messiah. The pastors or governors of Israel are charged with scattering and driving away the Lord's flock, for which they are threatened, Jer 23:1,2; and a promise is made of the gathering of the remnant of them, and of setting up other shepherds over them, under whom they should increase, and be comfortable, Jer 23:3,4; particularly the Messiah is promised; as David's righteous Branch; as a prosperous and righteous King; as the author of righteousness to his people, under whom they should have salvation and safety, Jer 23:5,6; so that in comparison of this salvation, the deliverance out of Egypt should not be spoken of, Jer 23:7,8; and then follows a sad complaint of the priests and prophets; of their profaneness, their adultery, swearing, lying, hypocrisy, and deception of the people; for all which they are severely threatened, Jer 23:9-15; wherefore the people are exhorted not to hearken to them, promising them peace and safety; whereas, by attending to the word of God, it might easily be seen that a storm of wrath was gone forth, and was ready to break, and would fall upon the head of the wicked, to the executing of the thoughts and purposes of God's heart, Jer 23:16-20; and the Lord declares he had not sent these prophets, as might be known from their not turning the people from their evil ways, Jer 23:21,22; whose conduct and behaviour could not be hid from the sight of the Lord, nor their prophecies from his ears, which were no other than dreams, and the deceits of their own hearts; and there was as great a difference between them and the word of the Lord, as between chaff and wheat; seeing his word in his hand is of great virtue and efficacy, whereas there was none in theirs, Jer 23:23-29; wherefore the Lord declares himself to be against these prophets, for stealing his word from their neighbour; for making use of his name, when they were not sent by him; and for causing the people to err by their lies, Jer 23:30-32; and both people, priest, and prophet, are severely threatened for jeering and scoffing at the word of the Lord, calling it the burden of the Lord; which phrase they are forbid to use in a sneering way; and should they persist in it, they are told that God would forsake and forget them, and cast them out, and everlastingly punish them, Jer 23:39,40.

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