Atti 27:8-18

8 e costeggiandola con difficoltà, venimmo a un certo luogo, detto Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea.
9 Or essendo trascorso molto tempo, ed essendo la navigazione ormai pericolosa, poiché anche il Digiuno era già passato, Paolo li ammonì dicendo loro:
10 Uomini, io veggo che la navigazione si farà con pericolo e grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone.
11 Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo.
12 E siccome quel porto non era adatto a svernare, i più furono di parere di partir di là per cercare d’arrivare a Fenice, porto di Creta che guarda a Libeccio e a Maestro, e di passarvi l’inverno.
13 Essendosi intanto levato un leggero scirocco, e credendo essi d’esser venuti a capo del loro proposito, levate le àncore, si misero a costeggiare l’isola di Creta più da presso.
14 Ma poco dopo, si scatenò giù dall’isola un vento turbinoso, che si chiama Euraquilone;
15 ed essendo la nave portata via e non potendo reggere al vento, la lasciammo andare, ed eravamo portati alla deriva.
16 E passati rapidamente sotto un’isoletta chiamata Clauda, a stento potemmo avere in nostro potere la scialuppa.
17 E quando l’ebbero tirata su, ricorsero a ripari, cingendo la nave di sotto; e temendo di esser gettati sulla Sirti, calarono le vele, ed eran così portati via.
18 E siccome eravamo fieramente sbattuti dalla tempesta, il giorno dopo cominciarono a far getto del carico.
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