Giovanni Diodati 1649 (Italian) GDB
The Latin Vulgate VUL
1 OGNI cosa ha la sua stagione, ed ogni azione sotto il cielo ha il suo tempo.
1
omnia tempus habent et suis spatiis transeunt universa sub caelo
2 Vi è tempo di nascere, e tempo di morire; tempo di piantare, e tempo di divellere ciò che è piantato;
2
tempus nascendi et tempus moriendi tempus plantandi et tempus evellendi quod plantatum est
3 tempo di uccidere, e tempo di sanare; tempo di distruggere, e tempo di edificare;
3
tempus occidendi et tempus sanandi tempus destruendi et tempus aedificandi
4 tempo di piangere, e tempo di ridere; tempo di far cordoglio, e tempo di saltare;
4
tempus flendi et tempus ridendi tempus plangendi et tempus saltandi
5 tempo di spargere le pietre, e tempo di raccorle; tempo di abbracciare, e tempo di allontanarsi dagli abbracciamenti;
5
tempus spargendi lapides et tempus colligendi tempus amplexandi et tempus longe fieri a conplexibus
6 tempo di procacciare, e tempo di perdere; tempo di guardare, e tempo di gittar via;
6
tempus adquirendi et tempus perdendi tempus custodiendi et tempus abiciendi
7 tempo di stracciare, e tempo di cucire; tempo di tacere, e tempo di parlare;
7
tempus scindendi et tempus consuendi tempus tacendi et tempus loquendi
8 tempo di amare, e tempo di odiare; tempo di guerra, e tempo di pace.
8
tempus dilectionis et tempus odii tempus belli et tempus pacis
9 Che profitto ha chi fa alcuna cosa, di quello intorno a che egli si affatica?
9
quid habet amplius homo de labore suo
10 Io ho veduta questa occupazione, che Iddio ha data a’ figliuoli degli uomini, acciocchè si occupino in essa.
10
vidi adflictionem quam dedit Deus filiis hominum ut distendantur in ea
11 Egli ha fatta ogni cosa bella nella sua stagione: ha eziandio posto l’eternità nel cuor degli uomini, senza che però l’uomo possa giammai rinvenir l’opere che Iddio ha fatte, da capo al fine.
11
cuncta fecit bona in tempore suo et mundum tradidit disputationi eorum ut non inveniat homo opus quod operatus est Deus ab initio usque ad finem
12 Io ho conosciuto che fra essi non vi è altro bene, che di rallegrarsi, e di far bene in vita sua.
12
et cognovi quod non esset melius nisi laetari et facere bene in vita sua
13 Ed anche che ogni uomo mangi e beva; e, con ogni sua fatica, goda del bene, è dono di Dio.
13
omnis enim homo qui comedit et bibit et videt bonum de labore suo hoc donum Dei est
14 Io ho conosciuto che tutto quello che Iddio fa è in perpetuo; a ciò niente si può aggiungere, e niente se ne può diminuire; e Dio il fa, acciocchè gli uomini lo temano.
14
didici quod omnia opera quae fecit Deus perseverent in perpetuum non possumus eis quicquam addere nec auferre quae fecit Deus ut timeatur
15 Ciò che è stato era già prima, e ciò che ha da essere già è stato; e Iddio ricerca quello che è passato.
15
quod factum est ipsum permanet quae futura sunt iam fuerunt et Deus instaurat quod abiit
16 Avendo, oltre a ciò, veduto sotto il sole, che nel luogo del giudicio vi è l’empietà; che nel luogo della giustizia vi è l’empietà;
16
vidi sub sole in loco iudicii impietatem et in loco iustitiae iniquitatem
17 io ho detto nel mio cuore: Iddio giudicherà il giusto e l’empio; perciocchè, là, vi è un tempo per ogni cosa e per ogni opera.
17
et dixi in corde meo iustum et impium iudicabit Deus et tempus omni rei tunc erit
18 Io ho detto nel mio cuore, intorno alla condizione de’ figliuoli degli uomini, ch’egli sarebbe da desiderare che Iddio li chiarisse, e ch’essi vedessero che da loro stessi non sono altro che bestie.
18
dixi in corde meo de filiis hominum ut probaret eos Deus et ostenderet similes esse bestiis
19 Perciocchè ciò che avviene a’ figliuoli degli uomini è ciò che avviene alle bestie; vi è un medesimo avvenimento per essi tutti; come muore l’uno, così muore l’altro, e tutti hanno un medesimo fiato; e l’uomo non ha vantaggio alcuno sopra le bestie; perciocchè tutti son vanità.
19
idcirco unus interitus est hominis et iumentorum et aequa utriusque condicio sicut moritur homo sic et illa moriuntur similiter spirant omnia et nihil habet homo iumento amplius cuncta subiacent vanitati
20 Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti sono stati fatti di polvere, e tutti ritornano in polvere.
20
et omnia pergunt ad unum locum de terra facta sunt et in terram pariter revertentur
21 Chi sa che lo spirito de’ figliuoli degli uomini salga in alto, e quel delle bestie scenda a basso sotterra?
21
quis novit si spiritus filiorum Adam ascendat sursum et si spiritus iumentorum descendat deorsum
22 Io ho dunque veduto che non vi è altro bene, se non che l’uomo si rallegri nelle sue opere; conciossiachè questa sia la sua parte; perciocchè chi lo rimenerà, per veder quello che sarà dopo lui?
22
et deprehendi nihil esse melius quam laetari hominem in opere suo et hanc esse partem illius quis enim eum adducet ut post se futura cognoscat
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