Giovanni Diodati 1649 (Italian) GDB
The Latin Vulgate VUL
1 PERCIOCCHÈ io mi ho recate tutte queste cose al cuore, eziandio per chiarir tutto questo: come i giusti e i savi, e i fatti loro, essendo nella man di Dio, gli uomini non conoscono nè l’amore, nè l’odio: tutto è davanti a loro.
1
omnia haec tractavi in corde meo ut curiose intellegerem sunt iusti atque sapientes et opera eorum in manu Dei et tamen nescit homo utrum amore an odio dignus sit
2 Tutte le cose avvengono simigliantemente a tutti; un medesimo avvenimento avviene al giusto, ed all’empio; al buono e puro, ed all’immondo; a chi sacrifica, ed a chi non sacrifica; quale è il buono, tale è il peccatore; tal chi giura, qual chi teme di giurare.
2
sed omnia in futuro servantur incerta eo quod universa aeque eveniant iusto et impio bono et malo mundo et inmundo immolanti victimas et sacrificia contemnenti sicut bonus sic et peccator ut periurus ita et ille qui verum deierat
3 Quest’è una cosa molesta, fra tutte quelle che si fanno sotto il sole, che un medesimo avvenimento avviene a tutti; ed anche, che mentre i figliuoli degli uomini sono in vita, il cuor loro è pien di male, ed hanno delle follie al cuore; e dopo ciò, vanno a’ morti.
3
hoc est pessimum inter omnia quae sub sole fiunt quia eadem cunctis eveniunt unde et corda filiorum hominum implentur malitia et contemptu in vita sua et post haec ad inferos deducentur
4 Perciocchè, chi è che faccia eccezione? Vi è qualche speranza per tutti quelli che sono in vita; conciossiachè la condizione d’un can vivo sia migliore che quella d’un leone morto.
4
nemo est qui semper vivat et qui huius rei habeat fiduciam melior est canis vivens leone mortuo
5 Perciocchè i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non vi è più alcun premio per loro; perciocchè la lor memoria è dimenticata.
5
viventes enim sciunt se esse morituros mortui vero nihil noverunt amplius nec habent ultra mercedem quia oblivioni tradita est memoria eorum
6 Già e il loro amore, e il loro odio, e la loro invidia è perita; e non hanno giammai più parte alcuna in tutto quello che si fa sotto il sole.
6
amor quoque et odium et invidia simul perierunt nec habent partem in hoc saeculo et in opere quod sub sole geritur
7 Va’, mangia il tuo pane allegramente, e bevi il tuo vino di cuore lieto; se pure Iddio gradisce le tue opere.
7
vade ergo et comede in laetitia panem tuum et bibe cum gaudio vinum tuum quia Deo placent opera tua
8 Sieno in ogni tempo i tuoi vestimenti bianchi; e l’olio odorifero non venga meno in sul tuo capo.
8
omni tempore sint vestimenta tua candida et oleum de capite tuo non deficiat
9 Godi della vita con la moglie che tu ami, tutti i giorni della vita della tua vanità, i quali Iddio ti ha dati sotto il sole, tutto il tempo della tua vanità; perciocchè questa è la tua parte nella tua vita, e il frutto della tua fatica, che tu duri sotto il sole.
9
perfruere vita cum uxore quam diligis cunctis diebus vitae instabilitatis tuae qui dati sunt tibi sub sole omni tempore vanitatis tuae haec est enim pars in vita et in labore tuo quod laboras sub sole
10 Fa’ a tuo potere tutto quello che avrai modo di fare; perciocchè sotterra, ove tu vai, non vi è nè opera, nè ragione, nè conoscimento, nè sapienza alcuna.
10
quodcumque potest manus tua facere instanter operare quia nec opus nec ratio nec scientia nec sapientia erunt apud inferos quo tu properas
11 DI nuovo, io ho veduto sotto il sole, che il correre non è in poter de’ leggieri, nè il far la guerra in poter de’ prodi, nè l’aver del pane in poter de’ savi, nè l’acquistar ricchezze in poter de’ prudenti, nè d’essere in grazia in poter degl’intendenti; conciossiachè ad essi tutti avvengano tempi e casi.
11
verti me alio vidique sub sole nec velocium esse cursum nec fortium bellum nec sapientium panem nec doctorum divitias nec artificum gratiam sed tempus casumque in omnibus
12 Perciocchè l’uomo non pur conosce il suo tempo. Come i pesci, che son presi con la mala rete; e come gli uccelli, che son colti col laccio; così sono allacciati i figliuoli degli uomini, al tempo dell’avversità, quando cade loro di subito addosso.
12
nescit homo finem suum sed sicut pisces capiuntur hamo et sicut aves conprehenduntur laqueo sic capiuntur homines tempore malo cum eis extemplo supervenerit
13 Pure ancora ho veduta questa sapienza sotto il sole, che mi è paruta grande:
13
hanc quoque vidi sub sole sapientiam et probavi maximam
14 vi era una piccola città con pochi uomini dentro; ed un gran re venne contro ad essa, e l’intorniò, e fece di gran bastie contro ad essa;
14
civitas parva et pauci in ea viri venit contra eam rex magnus et vallavit eam extruxitque munitiones per gyrum et perfecta est obsidio
15 e in essa si trovò un povero uomo savio, il qual liberò la città con la sua sapienza, benchè niuno si ricordasse di quel povero uomo.
15
inventusque in ea vir pauper et sapiens liberavit urbem per sapientiam suam et nullus deinceps recordatus est hominis illius pauperis
16 Allora io dissi: Meglio val sapienza che forza; benchè la sapienza del povero sia sprezzata, e che le sue parole non sieno ascoltate.
16
et dicebam ego meliorem esse sapientiam fortitudine quomodo ergo sapientia pauperis contempta est et verba eius non sunt audita
17 Le parole de’ savi devono esser più quietamente ascoltate, che la grida d’un signore fra gli stolti.
17
verba sapientium audiuntur in silentio plus quam clamor principis inter stultos
18 La sapienza val meglio che gli strumenti bellici; ma un sol peccatore fa perire un gran bene.
18
melior est sapientia quam arma bellica et qui in uno peccaverit multa bona perdet
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