Giovanni Diodati 1649 (Italian) GDB
The Latin Vulgate VUL
1 URLATE, navi di Tarsis; perciocchè ella è guasta, per modo che non vi sarà più casa, e non vi si verrà più. Questo è apparito loro dal paese di Chittim.
1
onus Tyri ululate naves maris quia vastata est domus unde venire consueverant de terra Cetthim revelatum est eis
2 Tacete, abitanti dell’isola. I mercatanti di Sidon, quelli che fanno viaggi in sul mare, ti riempievano.
2
tacete qui habitatis in insula negotiatio Sidonis transfretantes mare repleverunt te
3 E la sua entrata era la sementa del Nilo; la ricolta del fiume, portata sopra grandi acque; ed ella era il mercato delle nazioni.
3
in aquis multis semen Nili messis fluminis fruges eius et facta est negotiatio gentium
4 Sii confusa, Sidon; perciocchè il mare, la fortezza del mare, ha detto così: Io non partorisco, nè genero, nè cresco più giovani; non allevo più vergini
4
erubesce Sidon ait enim mare fortitudo maris dicens non parturivi et non peperi et non enutrivi iuvenes nec ad incrementum perduxi virgine
5 Quando il grido ne sarà pervenuto agli Egizi, saranno addolorati, secondo ciò che udiranno di Tiro.
5
cum auditum fuerit in Aegypto dolebunt cum audierint de Tyro
6 Passate in Tarsis, urlate, abitanti dell’isola.
6
transite maria ululate qui habitatis in insula
7 E questa la vostra città trionfante, la cui antichità è fin dal tempo antico? i suoi piedi la porteranno a dimorar come straniera in lontano paese.
7
numquid non haec vestra est quae gloriabatur a diebus pristinis in antiquitate sua ducent eam pedes sui longe ad peregrinandum
8 Chi ha preso questo consiglio contro a Tiro, la coronata, i cui mercatanti erano principi, e i cui negozianti erano i più onorati della terra?
8
quis cogitavit hoc super Tyrum quondam coronatam cuius negotiatores principes institores eius incliti terrae
9 Il Signor degli eserciti ha preso questo consiglio, per abbatter vituperosamente l’alterezza di ogni nobiltà, per avvilire i più onorati della terra.
9
Dominus exercituum cogitavit hoc ut detraheret superbiam omnis gloriae et ad ignominiam deduceret universos inclitos terrae
10 Passa fuori del tuo paese, come un rivo, o figliuola di Tarsis; non vi è più cintura.
10
transi terram tuam quasi flumen filia maris non est cingulum ultra tibi
11 Il Signore ha stesa la sua mano sopra il mare, egli ha fatti tremare i regni; egli ha dato comandamento contro a’ Cananei, che si distruggano le fortezze di quella.
11
manum suam extendit super mare conturbavit regna Dominus mandavit adversum Chanaan ut contereret fortes eius
12 Ed ha detto: Tu non continuerai più a trionfare, o vergine, figliuola di Sidon, che hai da essere oppressata; levati, passa in Chittim; ancora quivi non avrai riposo.
12
et dixit non adicies ultra ut glorieris calumniam sustinens virgo filia Sidonis in Cetthim consurgens transfreta ibi quoque non erit requies tibi
13 Ecco il paese de’ Caldei; questo popolo non era ancora, quando Assur fondò quello per coloro che dimoravano ne’ deserti; essi aveano rizzate le sue torri, aveano alzati i suoi palazzi; e pure egli è stato messo in ruina.
13
ecce terra Chaldeorum talis populus non fuit Assur fundavit eam in captivitatem transduxerunt robustos eius suffoderunt domos eius posuerunt eam in ruinam
14 Urlate, navi di Tarsis; perciocchè la vostra fortezza è stata guasta
14
ululate naves maris quia devastata est fortitudo vestr
15 E in quel giorno avverrà che Tiro sarà dimenticata per settant’anni, secondo i giorni d’un re; ma, in capo di settant’anni Tiro avrà in bocca come una canzone di meretrice.
15
et erit in die illa in oblivione eris o Tyre septuaginta annis sicut dies regis unius post septuaginta autem annos erit Tyro quasi canticum meretricis
16 Prendi la cetera, va’ attorno alla città, o meretrice dimenticata; suona pur bene, canta pur forte, acciocchè altri si ricordi di te.
16
sume citharam circui civitatem meretrix oblivioni tradita bene cane frequenta canticum ut memoria tui sit
17 E in capo di settant’anni, avverrà che il Signore visiterà Tiro, ed ella ritornerà al suo guadagno; e fornicherà, con tutti i regni del mondo, sopra la faccia della terra.
17
et erit post septuaginta annos visitabit Dominus Tyrum et reducet eam ad mercedes suas et rursum fornicabitur cum universis regnis terrae super faciem terrae
18 Ma, alla fine, il suo traffico, e il suo guadagno, sarà consacrato al Signore; egli non sarà riposto, nè serrato; anzi la sua mercatanzia sarà per quelli che abitano nel cospetto del Signore, per mangiare a sazietà, e per esser coperti di vestimenti durabili.
18
et erunt negotiatio eius et mercedes eius sanctificatae Domino non condentur neque reponentur quia his qui habitaverint coram Domino erit negotiatio eius ut manducent in saturitatem et vestiantur usque ad vetustatem
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