Giovanni Diodati 1649 (Italian) GDB
The Latin Vulgate VUL
1 Le parole del re Lemuel; il sermone profetico, col quale sua madre l’ammaestrò.
1
verba Lamuhel regis visio qua erudivit eum mater sua
2 CHE, figliuol mio? Che, figliuolo del seno mio? E che, figliuolo de’ miei voti?
2
quid dilecte mi quid dilecte uteri mei quid dilecte votorum meorum
3 Non dar la tua forza alle donne, Nè i tuoi costumi a ciò che è per distruggere i re.
3
ne dederis mulieribus substantiam tuam et vias tuas ad delendos reges
4 Ei non si conviene ai re, o Lemuel, Ei non si conviene ai re d’esser bevitori di vino, Nè a’ principi d’esser bevitori di cervogia;
4
noli regibus o Lamuhel noli regibus dare vinum quia nullum secretum est ubi regnat ebrietas
5 Che talora eglino, avendo bevuto, non dimentichino gli statuti, E non pervertano il diritto di qualunque povero afflitto.
5
ne forte bibat et obliviscatur iudiciorum et mutet causam filiorum pauperis
6 Date la cervogia al miserabile, E il vino a quelli che sono in amaritudine d’animo;
6
date siceram maerentibus et vinum his qui amaro sunt animo
7 Acciocchè bevano, e dimentichino la lor miseria, E non si ricordino più de’ lor travagli.
7
bibant ut obliviscantur egestatis suae et doloris non recordentur amplius
8 Apri la tua bocca per lo mutolo, Per mantenere la ragion di tutti quelli che sono in pericolo di perire.
8
aperi os tuum muto et causis omnium filiorum qui pertranseunt
9 Apri la tua bocca; giudica giustamente; Fa’ diritto al povero ed al bisognoso.
9
aperi os tuum decerne quod iustum est et iudica inopem et pauperem
10 Chi troverà una donna di valore? Il prezzo di essa avanza di gran lunga quello delle perle.
10
aleph mulierem fortem quis inveniet procul et de ultimis finibus pretium eius
11 Il cuor del suo marito si fida in lei; Ed egli non avrà giammai mancamento di veste.
11
beth confidit in ea cor viri sui et spoliis non indigebit
12 Ella gli fa del bene, e non del male, Tutto il tempo della sua vita.
12
gimel reddet ei bonum et non malum omnibus diebus vitae suae
13 Ella cerca della lana e del lino, E lavora delle sue mani con diletto.
13
deleth quaesivit lanam et linum et operata est consilio manuum suarum
14 Ella è come le navi de’ mercatanti: Ella fa venire il suo pane da lungi.
14
he facta est quasi navis institoris de longe portat panem suum
15 Ella si leva, mentre è ancora notte, E dà il cibo alla sua famiglia, Ed ordina alle sue serventi il lor lavoro.
15
vav et de nocte surrexit deditque praedam domesticis suis et cibaria ancillis suis
16 Ella considera un campo, e l’acquista; Ella pianta una vigna del frutto delle sue mani.
16
zai consideravit agrum et emit eum de fructu manuum suarum plantavit vineam
17 Ella si cinge i lombi di forza, E fortifica le sue braccia.
17
heth accinxit fortitudine lumbos suos et roboravit brachium suum
18 Perciocchè il suo traffico è buono, ella lo gusta; La sua lampana non si spegne di notte.
18
teth gustavit quia bona est negotiatio eius non extinguetur in nocte lucerna illius
19 Ella mette la mano al fuso, E le sue palme impugnano la conocchia.
19
ioth manum suam misit ad fortia et digiti eius adprehenderunt fusum
20 Ella allarga la mano all’afflitto, E porge le mani al bisognoso.
20
caph manum suam aperuit inopi et palmas suas extendit ad pauperem
21 Ella non teme della neve per la sua famiglia; Perciocchè tutta la sua famiglia è vestita a doppio.
21
lameth non timebit domui suae a frigoribus nivis omnes enim domestici eius vestiti duplicibus
22 Ella si fa de’ capoletti; Fin lino, e porpora sono il suo vestire.
22
mem stragulam vestem fecit sibi byssus et purpura indumentum eius
23 Il suo marito è conosciuto nelle porte, Quando egli siede con gli anziani del paese.
23
nun nobilis in portis vir eius quando sederit cum senatoribus terrae
24 Ella fa de’ veli, e li vende; E delle cinture, le quali ella dà a’ mercatanti.
24
samech sindonem fecit et vendidit et cingulum tradidit Chananeo
25 Ella è vestita di gloria e d’onore; E ride del giorno a venire.
25
ain fortitudo et decor indumentum eius et ridebit in die novissimo
26 Ella apre la bocca con sapienza, E la legge della benignità è sopra la sua lingua.
26
phe os suum aperuit sapientiae et lex clementiae in lingua eius
27 Ella considera gli andamenti della sua casa, E non mangia il pan di pigrizia.
27
sade considerat semitas domus suae et panem otiosa non comedet
28 I suoi figliuoli si levano, e la predicano beata, Il suo marito anch’egli, e la loda;
28
coph surrexerunt filii eius et beatissimam praedicaverunt vir eius et laudavit eam
29 Dicendo: Molte donne si son portate valorosamente; Ma tu le sopravanzi tutte.
29
res multae filiae congregaverunt divitias tu supergressa es universas
30 La grazia è cosa fallace, e la bellezza è cosa vana; Ma la donna che ha il timor del Signore sarà quella che sarà lodata.
30
sin fallax gratia et vana est pulchritudo mulier timens Dominum ipsa laudabitur
31 Datele del frutto delle sue mani; E lodinla le sue opere nelle porte.
31
thau date ei de fructu manuum suarum et laudent eam in portis opera eius
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