Giovanni Diodati 1649 (Italian) GDB
The Latin Vulgate VUL
1 LA Sapienza non grida ella? E la Prudenza non dà ella fuori la sua voce?
1
numquid non sapientia clamitat et prudentia dat vocem suam
2 Ella sta in piè in capo de’ luoghi elevati, in su la via, Ne’ crocicchi.
2
in summis excelsisque verticibus super viam in mediis semitis stans
3 Ella grida presso alle porte, alla bocca della città, All’entrata degli usci delle case,
3
iuxta portas civitatis in ipsis foribus loquitur dicens
4 Dicendo: Io grido a voi, o uomini principali; E la mia voce s’indirizza ancora al volgo.
4
o viri ad vos clamito et vox mea ad filios hominum
5 Semplici, intendete che cosa sia avvedimento; E voi stolti, intendete che cosa sia buon senno.
5
intellegite parvuli astutiam et insipientes animadvertite
6 Ascoltate; perciocchè io proporrò cose eccellenti; L’aprir delle mie labbra sarà di cose diritte.
6
audite quoniam de rebus magnis locutura sum et aperientur labia mea ut recta praedicent
7 Conciossiachè il mio palato ragionerà di verità; Ma l’empietà è ciò che le mie labbra abbominano.
7
veritatem meditabitur guttur meum et labia mea detestabuntur impium
8 Tutti i detti della mia bocca son con giustizia; In essi non vi è nulla di torto o di perverso.
8
iusti sunt omnes sermones mei non est in eis pravum quid neque perversum
9 Essi tutti son diritti agl’intendenti, E bene addirizzati a coloro che hanno trovata la scienza.
9
recti sunt intellegentibus et aequi invenientibus scientiam
10 Ricevete il mio ammaestramento, e non dell’argento; E scienza, anzi che oro eletto.
10
accipite disciplinam meam et non pecuniam doctrinam magis quam aurum eligite
11 Perciocchè la sapienza è migliore che le perle; E tutte le cose le più care non l’agguagliano.
11
melior est enim sapientia cunctis pretiosissimis et omne desiderabile ei non potest conparari
12 Io, la Sapienza, abito nell’avvedimento, E trovo la conoscenza de’ buoni avvisi.
12
ego sapientia habito in consilio et eruditis intersum cogitationibus
13 Il timor del Signore è odiare il male; Io odio la superbia, e l’alterezza, e la via della malvagità, E la bocca perversa.
13
timor Domini odit malum arrogantiam et superbiam et viam pravam et os bilingue detestor
14 A me appartiene il consiglio e la buona ragione; Io son la prudenza; a me appartiene la forza.
14
meum est consilium et aequitas mea prudentia mea est fortitudo
15 Per me regnano i re, Ed i rettori fanno statuti di giustizia.
15
per me reges regnant et legum conditores iusta decernunt
16 Per me signoreggiano i signori, Ed i principi, e tutti i giudici della terra.
16
per me principes imperant et potentes decernunt iustitiam
17 Io amo quelli che mi amano; E quelli che mi cercano mi troveranno.
17
ego diligentes me diligo et qui mane vigilant ad me invenient me
18 Ricchezze e gloria son meco; Beni permanenti e giustizia.
18
mecum sunt divitiae et gloria opes superbae et iustitia
19 Il mio frutto è migliore che oro, anzi che oro finissimo; E la mia rendita migliore che argento eletto.
19
melior est fructus meus auro et pretioso lapide et genimina mea argento electo
20 Io cammino per la via della giustizia, In mezzo de’ sentieri della dirittura;
20
in viis iustitiae ambulo in medio semitarum iudicii
21 Per fare eredare il vero essere a quelli che mi amano, Ed empiere i lor tesori.
21
ut ditem diligentes me et thesauros eorum repleam
22 IL Signore mi possedeva al principio della sua via, Avanti le sue opere, ab eterno.
22
Dominus possedit me initium viarum suarum antequam quicquam faceret a principio
23 Io sono stata costituita in principato ab eterno, Dal principio, avanti che la terra fosse.
23
ab aeterno ordita sum et ex antiquis antequam terra fieret
24 Avanti che fossero abissi, Nè fonti, nè gorghi d’acque, io fui prodotta.
24
necdum erant abyssi et ego iam concepta eram necdum fontes aquarum eruperant
25 Io fui prodotta innanzi che i monti fossero profondati, Avanti i colli;
25
necdum montes gravi mole constiterant ante colles ego parturiebar
26 Mentre egli non avea ancora fatta la terra, nè le campagne, Nè la sommità del terreno del mondo.
26
adhuc terram non fecerat et flumina et cardines orbis terrae
27 Quando egli ordinava i cieli, io v’era; Quando egli disegnava il giro sopra la superficie dell’abisso;
27
quando praeparabat caelos aderam quando certa lege et gyro vallabat abyssos
28 Quando egli fermava il cielo disopra; Quando egli fortificava le fonti dell’abisso;
28
quando aethera firmabat sursum et librabat fontes aquarum
29 Quando egli poneva il suo termine al mare, Talchè le acque non possono trapassare il suo comandamento; Quando egli poneva i fondamenti della terra;
29
quando circumdabat mari terminum suum et legem ponebat aquis ne transirent fines suos quando adpendebat fundamenta terrae
30 Ed era appo lui come un allievo, Ed era le sue delizie tuttodì; Io mi sollazzava in ogni tempo nel suo cospetto.
30
cum eo eram cuncta conponens et delectabar per singulos dies ludens coram eo omni tempore
31 Io mi sollazzo nella parte abitata della sua terra; Ed i miei diletti sono co’ figliuoli degli uomini.
31
ludens in orbe terrarum et deliciae meae esse cum filiis hominum
32 Ora dunque, figliuoli, ascoltatemi: Beati coloro che osservano le mie vie.
32
nunc ergo filii audite me beati qui custodiunt vias meas
33 Ascoltate l’ammaestramento, e diventate savi, E non lo schifate.
33
audite disciplinam et estote sapientes et nolite abicere eam
34 Beato l’uomo che mi ascolta, Per vegliar tuttodì presso a’ miei usci; Per istare a guardia agli stipiti delle mie porte.
34
beatus homo qui audit me qui vigilat ad fores meas cotidie et observat ad postes ostii mei
35 Perciocchè chi mi trova, trova la vita, Ed ottiene benevolenza dal Signore.
35
qui me invenerit inveniet vitam et hauriet salutem a Domino
36 Ma chi pecca contro a me fa ingiuria all’anima sua; Tutti quelli che mi odiano amano la morte.
36
qui autem in me peccaverit laedet animam suam omnes qui me oderunt diligunt mortem
The Giovanni Diodati Bible is in the public domain.
The Latin Vulgate is in the public domain.