Isaia 51:18

18 Infra tutti i figliuoli ch’ella ha partoriti, non vi è alcuno che la guidi; nè, fra tutti i figliuoli che ha allevati, alcuno che la prenda per la mano.

Isaia 51:18 Meaning and Commentary

Isaiah 51:18

There is none to guide her among all the sons whom she hath
brought forth
Still alluding to drunken persons staggering in the streets, that can scarcely stand on their feet, and do not know their way, and yet have none to hold them up and guide them, not even of their friends and relations: neither is there any that taketh her by the hand of all the sons that
she hath brought up;
to hold her up from falling, of which there is danger by reeling to and fro, through the intoxicating liquor; and this, either for want of sons, these being dead, or through want of filial affection in them. This was true of Jerusalem, literally understood, at the time of her last destruction by the Romans, when she had no king, priest, nor prophet, to counsel and direct, defend and protect her; and will be the case of the church of God at the slaying of the witnesses, when their own friends will be shy of them, and refuse or neglect to do any kind offices, or show any respect unto them, signified by not suffering their dead bodies to be put into graves, ( Revelation 11:9 ) .

Isaia 51:18 In-Context

16 Ed ho messe le mie parole nella tua bocca, e ti ho coperto con l’ombra della mia mano, per piantare i cieli, e per fondar la terra, e per dire a Sion: Tu sei il mio popolo.

17 Risvegliati, risvegliati, levati, o Gerusalemme, che hai bevuta dalla mano del Signore la coppa della sua indegnazione; tu hai bevuta, anzi succiata la feccia della coppa di stordimento.

18 Infra tutti i figliuoli ch’ella ha partoriti, non vi è alcuno che la guidi; nè, fra tutti i figliuoli che ha allevati, alcuno che la prenda per la mano.

19 Queste due cose ti sono avvenute; chi se ne conduole teco? Guastamento e ruina; spada e fame; per chi ti consolerei io?

20 I tuoi figliuoli son venuti meno, son giaciuti in capo d’ogni strada, come un bue salvatico che è ne’ lacci, pieni dell’indegnazione del Signore, dello sgridar dell’Iddio tuo.