Ecclesiaste 6:1

1 VI è un male che io ho veduto sotto il sole, ed è frequente fra gli uomini;

Ecclesiaste 6:1 Meaning and Commentary

Ecclesiastes 6:1

There is an evil which I have seen under the sun
The Vulgate Latin version reads it, another evil; but wrongly, for the same is considered as before, the evil of covetousness; which is one of the evil things that come out of the heart of man; is abominable to the Lord, contrary to his nature and will, and a breach of his law, which forbids it, and is the root of all evil; this is an evil under the sun, for there is nothing of this kind above it; and it fell under the observation of Solomon in various instances; and it [is] common among men;
or, "great over men" ^F21; or "over the man", the covetous man: it spreads itself over them; few were free from it, even so long ago, in those early times, and in such times in which silver was made no account of, and was like stones in Jerusalem, as common as they; and yet the sin of covetousness, of hoarding up money and making no use of it, for a man's own good, and the good of others, was very rife among men, ( 1 Kings 10:27 ) .

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FOOTNOTES:

F21 (Mdah le ayh hbrw) "et multum ipsum super hominem", Montanus; "et magaum est illud super hominem istum", Rambachius.

Ecclesiaste 6:1 In-Context

1 VI è un male che io ho veduto sotto il sole, ed è frequente fra gli uomini;

2 cioè: che vi è tal uomo, a cui Iddio ha date ricchezze, e facoltà, e gloria, talchè nulla manca all’anima sua, di tutto ciò ch’egli può desiderare; e pure Iddio non gli dà il potere di mangiarne, anzi uno strano le mangia. Questo è vanità, ed una mala doglia.

3 Avvegnachè alcuno generi cento figliuoli, e viva molti anni, talchè il tempo della sua vita sia grande, se l’anima sua non è saziata di bene, e se non ha pur sepoltura, io dico che la condizione di un abortivo è migliore che la sua.

4 Perciocchè quell’abortivo è venuto in vano, e se ne va nelle tenebre, e il suo nome è coperto di tenebre.

5 Ed avvegnachè non abbia veduto il sole, nè avuto alcun conoscimento, pure ha più riposo di quell’altro.