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PERCIOCCHÈ, il regno de’ cieli è simile ad un padron di casa, il quale, in sul far del dì, uscì fuori, per condurre e prezzo de’ lavoratori, per mandarli nella sua vigna.
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E convenutosi co’ lavoratori in un denaro al dì, li mandò nella sua vigna.
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Poi, uscito intorno alle tre ore, ne vide altri che stavano in su la piazza scioperati.
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Ed egli disse loro: Andate voi ancora nella vigna, ed io vi darò ciò che sarà ragionevole. Ed essi andarono.
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Poi, uscito ancora intorno alle sei, ed alle nove ore, fece il simigliante.
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Ora, uscito ancora intorno alle undici ore, ne trovò degli altri che se ne stavano scioperati, ed egli disse loro: Perchè ve ne state qui tutto il dì scioperati?
7
Essi gli dissero: Perciocchè niuno ci ha condotti a prezzo. Egli disse loro: Andate voi ancora nella vigna, e riceverete ciò che sarà ragionevole.
8
Poi, fattosi sera, il padron della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori, e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino a’ primi.
9
Allora quei delle undici ore vennero, e ricevettero un denaro per uno.
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Poi vennero i primi, i quali pensavano di ricever più, ma ricevettero anch’essi un denaro per uno.
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E, ricevutolo, mormoravano contro al padron di casa, dicendo:
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Questi ultimi han lavorato solo un’ora, e tu li hai fatti pari a noi, che abbiam portata la gravezza del dì, e l’arsura.
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Ma egli, rispondendo, disse all’un di loro: Amico, io non ti fo alcun torto; non ti convenisti tu meco in un denaro?
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Prendi ciò che ti appartiene, e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te.
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Non mi è egli lecito di far ciò che io voglio del mio? l’occhio tuo è egli maligno, perciocchè io son buono?
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Così, gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi; perciocchè molti son chiamati, ma pochi eletti.