Neemia 2:2

2 E il re mi disse: Perchè è la tua faccia mesta, non essendo tu infermo? questo non è altro se non afflizione di cuore. Ed io ebbi grandissima paura;

Neemia 2:2 Meaning and Commentary

Nehemiah 2:2

Wherefore the king said unto me, why is thy countenance sad,
seeing thou art not sick?
&c.] He had no disorder upon him to change his countenance and make him sorrowful, and therefore asks what should be the reason of it:

this is nothing else but sorrow of heart;
this is not owing to any bodily disease or pain, but some inward trouble of mind; or "wickedness of heart" ^F16, some ill design in his mind, which being conscious of, and thoughtful about, was discovered in his countenance; he suspected, as Jarchi intimates, a design to kill him, by putting poison into his cup:

then I was very sore afraid;
lest the king should have suspicion of an ill design on him; or lest, since he must be obliged to give the true reason, he should not succeed in his request, it being so large, and perhaps many about the king were no friends to the Jews.

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FOOTNOTES:

F16 (bl er) (ponhria kardiav) , Sept. "malum nescio quod in corde tuo est", V. L.

Neemia 2:2 In-Context

1 ED avvenne l’anno ventesimo del re Artaserse, nel mese di Nisan, che, essendo stato portato il vino davanti a lui, io presi il vino, e lo porsi al re. Or io non soleva esser mesto nel suo cospetto.

2 E il re mi disse: Perchè è la tua faccia mesta, non essendo tu infermo? questo non è altro se non afflizione di cuore. Ed io ebbi grandissima paura;

3 e dissi al re: Possa il re vivere in perpetuo; come non sarebbe la mia faccia mesta, rimanendo la città, che è il luogo delle sepolture de’ miei padri, distrutta, e le sue porte consumate dal fuoco?

4 E il re mi disse: Che chiedi tu? Allora io pregai l’Iddio del cielo;

5 e dissi al re: Se così piace al re, e se il tuo servitore ti è in grazia, mandami in Giudea, nella città dove sono le sepolture de’ miei padri, acciocchè io la riedifichi.