Ezechiele 8:1-7

1 E il sesto anno, il quinto giorno del sesto mese, avvenne che, come io stavo seduto in casa mia e gli anziani di Giuda eran seduti in mia presenza, la mano del Signore, dell’Eterno, cadde quivi su me.

2 Io guardai, ed ecco una figura d’uomo, che aveva l’aspetto del fuoco; dai fianchi in giù pareva di fuoco; e dai fianchi in su aveva un aspetto risplendente, come di terso rame.

3 Egli stese una forma di mano, e mi prese per una ciocca de’ miei capelli; e lo spirito mi sollevò fra terra e cielo, e mi trasportò in visioni divine a Gerusalemme, all’ingresso della porta interna che guarda verso il settentrione, dov’era posto l’idolo della gelosia, che eccita a gelosia.

4 Ed ecco che quivi era la gloria dell’Iddio d’Israele, come nella visione che avevo avuta nella valle.

5 Ed egli mi disse: "Figliuol d’uomo, alza ora gli occhi verso il settentrione". Ed io alzai gli occhi verso il settentrione, ed ecco che al settentrione della porta dell’altare, all’ingresso, stava quell’idolo della gelosia.

6 Ed egli mi disse: "Figliuol d’uomo, vedi tu quello che costoro fanno? le grandi abominazioni che la casa d’Israele commette qui, perché io m’allontani dal mio santuario? Ma tu vedrai ancora altre più grandi abominazioni".

7 Ed egli mi condusse all’ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nel muro.

Ezechiele 8:1-7 Meaning and Commentary

INTRODUCTION TO EZEKIEL 8

This chapter contains a vision the prophet had of the idolatry of the Jews, which was the cause of their destruction. The time when, place, where, and persons with whom he was, when the hand of the Lord came upon him, are mentioned, Eze 8:1; then follows a description of the divine Person that appeared to him, Eze 8:2; and an account is given how he was in a visionary way brought to Jerusalem, and to the temple, where he saw the glory of the God of Israel, and the idolatry of the people, Eze 8:3,4; which latter was gradually represented to him; first the image of jealousy in the entry at the gate of the altar northward, Eze 8:5; then greater abominations through a hole in the wall, by which he saw their idols, in the form of reptiles and four footed beasts, portrayed on the wall, Eze 8:6-10; next seventy of the ancients of Israel, among whom were one mentioned by name, offering incense to these idols, Eze 8:11,12; after this, greater abominations still are showed him, at the north of the temple, women weeping for Tammuz, Eze 8:13,14; and then again far greater ones, twenty five men, between the porch and the altar, with their backs to the temple, and their face to the east, worshipping the sun, and putting the branch to the nose, Eze 8:15-17; wherefore it is reasoned to deal with them in fury, without any mercy, pity, and compassion, Eze 8:18.