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Matteo 21

1 E quando furon vicini a Gerusalemme e furon giunti a Betfage, presso al monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli,
2 dicendo loro: Andate nella borgata che è dirimpetto a voi; e subito troverete un’asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e menatemeli.
3 E se alcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà.
4 Or questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta:
5 Dite alla figliuola di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un’asina, e un asinello, puledro d’asina.
6 E i discepoli andarono e fecero come Gesù avea loro ordinato;
7 menarono l’asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli, e Gesù vi si pose a sedere.
8 E la maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; e altri tagliavano de’ rami dagli alberi e li stendeano sulla via.
9 E le turbe che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna ne’ luoghi altissimi!
10 Ed essendo egli entrato in Gerusalemme, tutta la città fu commossa e si diceva:
11 Chi è costui? E le turbe dicevano: Questi è Gesù, il profeta che è da Nazaret di Galilea.
12 E Gesù entrò nel tempio e cacciò fuori tutti quelli che quivi vendevano e compravano; e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi.
13 E disse loro: Egli è scritto: La mia casa sarà chiamata casa d’orazione; ma voi ne fate una spelonca di ladroni.
14 Allora vennero a lui, nel tempio, de’ ciechi e degli zoppi, ed egli li sanò.
15 Ma i capi sacerdoti e gli scribi, vedute le maraviglie che avea fatte, e i fanciulli che gridavano nel tempio: Osanna al figliuol di Davide, ne furono indignati, e gli dissero: Odi tu quel che dicono costoro?
16 E Gesù disse loro: Sì. Non avete mai letto: Dalla bocca de’ fanciulli e de’ lattanti hai tratto lode?
17 E, lasciatili, se ne andò fuor della città a Betania, dove albergò.
18 E la mattina, tornando in città, ebbe fame.
19 E vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che delle foglie; e gli disse: Mai più in eterno non nasca frutto da te. E subito il fico si seccò.
20 E i discepoli, veduto ciò, si maravigliarono, dicendo: Come s’è in un attimo seccato il fico?
21 E Gesù, rispondendo, disse loro: Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quel ch’è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, sarebbe fatto.
22 E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete.
23 E quando fu venuto nel tempio, i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentr’egli insegnava, e gli dissero: Con quale autorità fai tu queste cose? E chi t’ha data codesta autorità?
24 E Gesù, rispondendo, disse loro: Anch’io vi domanderò una cosa: e se voi mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
25 Il battesimo di Giovanni, d’onde veniva? dal cielo o dagli uomini? Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché dunque non gli credeste?
26 E se diciamo: Dagli uomini, temiamo la moltitudine, perché tutti tengono Giovanni per profeta.
27 Risposero dunque a Gesù, dicendo: Non lo sappiamo. E anch’egli disse loro: E neppur io vi dirò con quale autorità io fo queste cose.
28 Or che vi par egli? Un uomo avea due figliuoli. Accostatosi al primo disse: Figliuolo, va’ oggi a lavorare nella vigna.
29 Ed egli, rispondendo, disse: Vado, signore; ma non vi andò.
30 E accostatosi al secondo, gli disse lo stesso. Ma egli, rispondendo, disse: Non voglio; ma poi, pentitosi, v’andò.
31 Qual de’ due fece la volontà del padre? Essi gli dissero: L’ultimo. E Gesù a loro: Io vi dico in verità: I pubblicani e le meretrici vanno innanzi a voi nel regno di Dio.
32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; e voi, che avete veduto questo, neppur poi vi siete pentiti per credere a lui.
33 Udite un’altra parabola: Vi era un padron di casa, il quale piantò una vigna e le fece attorno una siepe, e vi scavò un luogo da spremer l’uva, e vi edificò una torre; poi l’allogò a de’ lavoratori, e se n’andò in viaggio.
34 Or quando fu vicina la stagione de’ frutti, mandò i suoi servitori dai lavoratori per ricevere i frutti della vigna.
35 Ma i lavoratori, presi i servitori, uno ne batterono, uno ne uccisero, e un altro ne lapidarono.
36 Da capo mandò degli altri servitori, in maggior numero de’ primi; e coloro li trattarono nello stesso modo.
37 Finalmente, mandò loro il suo figliuolo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo.
38 Ma i lavoratori, veduto il figliuolo, dissero tra di loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciam nostra la sua eredità.
39 E presolo, lo cacciaron fuori della vigna, e l’uccisero.
40 Quando dunque sarà venuto il padron della vigna, che farà egli a que’ lavoratori?
41 Essi gli risposero: Li farà perir malamente, cotesti scellerati, e allogherà la vigna ad altri lavoratori, i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo.
42 Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri?
43 Perciò io vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato ad una gente che ne faccia i frutti.
44 E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà.
45 E i capi sacerdoti e i Farisei, udite le sue parabole, si avvidero che parlava di loro;
46 e cercavano di pigliarlo, ma temettero le turbe, che lo teneano per profeta.
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Matteo 22

1 E Gesù prese di nuovo a parlar loro in parabole dicendo:
2 Il regno de’ cieli è simile ad un re, il quale fece le nozze del suo figliuolo.
3 E mandò i suoi servitori a chiamare gl’invitati alle nozze; ma questi non vollero venire.
4 Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi ed i miei animali ingrassati sono ammazzati, e tutto è pronto; venite alle nozze.
5 Ma quelli, non curandosene, se n’andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico;
6 gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero.
7 Allora il re s’adirò, e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città.
8 Quindi disse ai suoi servitori: Le nozze, si, sono pronte; ma gl’invitati non ne erano degni.
9 Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete.
10 E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali.
11 Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò quivi un uomo che non vestiva l’abito di nozze.
12 E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa.
13 Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti.
14 Poiché molti son chiamati, ma pochi eletti.
15 Allora i Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per veder di coglierlo in fallo nelle sue parole.
16 E gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli: Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone.
17 Dicci dunque: Che te ne pare? E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare, o no?
18 Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti?
19 Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro:
20 Di chi è questa effigie e questa iscrizione?
21 Gli risposero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio.
22 Ed essi, udito ciò, si maravigliarono; e, lasciatolo, se ne andarono.
23 In quell’istesso giorno vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono:
24 Maestro, Mosè ha detto: Se uno muore senza figliuoli, il fratel suo sposi la moglie di lui e susciti progenie al suo fratello.
25 Or v’erano fra di noi sette fratelli; e il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie al suo fratello.
26 Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo.
27 Infine, dopo tutti, morì anche la donna.
28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta.
29 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio.
30 Perché alla risurrezione né si prende né si dà moglie; ma i risorti son come angeli ne’ cieli.
31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete voi letto quel che vi fu insegnato da Dio,
32 quando disse: Io sono l’Iddio di Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe? Egli non è l’Iddio de’ morti, ma de’ viventi.
33 E le turbe, udite queste cose, stupivano della sua dottrina.
34 Or i Farisei, udito ch’egli avea chiusa la bocca a’ Sadducei, si raunarono insieme;
35 e uno di loro, dottor della legge, gli domandò, per metterlo alla prova:
36 Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?
37 E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua.
38 Questo è il grande e il primo comandamento.
39 Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso.
40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti.
41 Or essendo i Farisei raunati, Gesù li interrogò dicendo:
42 Che vi par egli del Cristo? di chi è egli figliuolo? Essi gli risposero: Di Davide.
43 Ed egli a loro: Come dunque Davide, parlando per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
44 Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
45 Se dunque Davide lo chiama Signore, com’è egli suo figliuolo?
46 E nessuno potea replicargli parola; e da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo.
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Matteo 23

1 Allora Gesù parlò alle turbe e ai suoi discepoli,
2 dicendo: Gli scribi e i Farisei seggono sulla cattedra di Mosè.
3 Fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fanno.
4 Difatti, legano de’ pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li voglion muovere neppure col dito
5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; difatti allargano le lor filatterie ed allungano le frange de’ mantelli;
6 ed amano i primi posti ne’ conviti e i primi seggi nelle sinagoghe
7 e i saluti nelle piazze e d’esser chiamati dalla gente: "Maestro!"
8 Ma voi non vi fate chiamar "Maestro", perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli.
9 E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli.
10 E non vi fate chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo:
11 ma il maggiore fra voi sia vostro servitore.
12 Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato.
13 Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.
14 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove, e fate per apparenza lunghe orazioni; perciò riceverete maggior condanna
15 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figliuol della geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non è nulla; ma se giura per l’oro del tempio, resta obbligato.
17 Stolti e ciechi, poiché qual è maggiore: l’oro, o il tempio che santifica l’oro?
18 E se uno, voi dite, giura per l’altare, non è nulla; ma se giura per l’offerta che c’è sopra, resta obbligato.
19 Ciechi, poiché qual è maggiore: l’offerta, o l’altare che santifica l’offerta
20 Chi dunque giura per l’altare, giura per esso e per tutto quel che c’è sopra;
21 e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che l’abita
22 e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra.
23 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre.
24 Guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello.
25 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché nettate il di fuori del calice e del piatto, mentre dentro son pieni di rapina e d’intemperanza.
26 Fariseo cieco, netta prima il di dentro del calice e del piatto, affinché anche il di fuori diventi netto.
27 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaion belli di fuori, ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia.
28 Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché edificate i sepolcri ai profeti, e adornate le tombe de’ giusti e dite:
30 Se fossimo stati ai dì de’ nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!
31 Talché voi testimoniate contro voi stessi, che siete figliuoli di coloro che uccisero i profeti.
32 E voi, colmate pure la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?
34 Perciò, ecco, io vi mando de’ profeti e de’ savi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città,
35 affinché venga su voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figliuol di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l’altare.
36 Io vi dico in verità che tutte queste cose verranno su questa generazione
37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!
38 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta
39 Poiché vi dico che d’ora innanzi non mi vedrete più, finché diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
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Matteo 24

1 E come Gesù usciva dal tempio e se n’andava, i suoi discepoli gli s’accostarono per fargli osservare gli edifizi del tempio.
2 Ma egli rispose loro: Le vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata.
3 E stando egli seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli s’accostarono in disparte, dicendo: Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?
4 E Gesù, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca.
5 Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti.
6 Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine.
7 Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori.
9 Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome.
10 E allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda.
11 E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti.
12 E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà.
13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
14 E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
15 Quando dunque avrete veduta l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge pongavi mente),
16 allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti;
17 chi sarà sulla terrazza non scenda per toglier quello che è in casa sua;
18 e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste.
19 Or guai alle donne che saranno incinte, ed a quelle che allatteranno in que’ giorni!
20 E pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato;
21 perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà.
22 E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati.
23 Allora, se alcuno vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete;
24 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.
25 Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v’andate;
26 eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete;
27 perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo.
28 Dovunque sarà il carname, quivi si raduneranno le aquile.
29 Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate.
30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.
31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli.
32 Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina.
33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte.
34 Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.
35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
36 Ma quant’è a quel giorno ed a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo.
37 E come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell’uomo.
38 Infatti, come ne’ giorni innanzi al diluvio si mangiava e si beveva, si prendea moglie e s’andava a marito, sino al giorno che Noè entrò nell’arca,
39 e di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figliuol dell’uomo.
40 Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato;
41 due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata.
42 Vegliate, dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire.
43 Ma sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a qual vigilia il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe forzar la sua casa.
44 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà.
45 Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a suo tempo?
46 Beato quel servitore che il padrone, arrivando, troverà così occupato!
47 Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni.
48 Ma, s’egli è un malvagio servitore che dica in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire;
49 e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e bere con gli ubriaconi,
50 il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta, e nell’ora che non sa;
51 e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’ipocriti. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti.
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Matteo 25

1 Allora il regno de’ cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrar lo sposo.
2 Or cinque d’esse erano stolte e cinque avvedute;
3 le stolte, nel prendere le loro lampade, non avean preso seco dell’olio;
4 mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avean preso dell’olio ne’ vasi.
5 Or tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono.
6 E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro!
7 Allora tutte quelle vergini si destarono e acconciaron le loro lampade.
8 E le stolte dissero alle avvedute: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
9 Ma le avvedute risposero: No, che talora non basti per noi e per voi; andate piuttosto da’ venditori e compratevene!
10 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che eran pronte, entraron con lui nella sala delle nozze, e l’uscio fu chiuso.
11 All’ultimo vennero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici!
12 Ma egli, rispondendo, disse: Io vi dico in verità: Non vi conosco.
13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
14 Poiché avverrà come di un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni;
15 e all’uno diede cinque talenti, a un altro due, e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e partì.
16 Subito, colui che avea ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque.
17 Parimente, quello de’ due ne guadagnò altri due.
18 Ma colui che ne avea ricevuto uno, andò e, fatta una buca in terra, vi nascose il danaro del suo padrone.
19 Or dopo molto tempo, ecco il padrone di que’ servitori a fare i conti con loro.
20 E colui che avea ricevuto i cinque talenti, venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: Signore, tu m’affidasti cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.
21 E il suo padrone gli disse: Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore.
22 Poi, presentatosi anche quello de’ due talenti, disse: Signore, tu m’affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due.
23 Il suo padrone gli disse: Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore.
24 Poi, accostatosi anche quello che avea ricevuto un talento solo, disse: Signore, io sapevo che tu sei uomo duro, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove non hai sparso;
25 ebbi paura, e andai a nascondere il tuo talento sotterra; eccoti il tuo.
26 E il suo padrone, rispondendo, gli disse: Servo malvagio ed infingardo, tu sapevi ch’io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;
27 dovevi dunque portare il mio danaro dai banchieri; e al mio ritorno, avrei ritirato il mio con interesse.
28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a colui che ha i dieci talenti.
29 Poiché a chiunque ha sarà dato, ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
30 E quel servitore disutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor dei denti.
31 Or quando il Figliuol dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria.
32 E tutte le genti saranno radunate dinanzi a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri;
33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
34 Allora il Re dirà a quelli della sua destra: Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v’è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.
35 Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiere, e m’accoglieste;
36 fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi.
37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai t’abbiam veduto aver fame e t’abbiam dato da mangiare? o aver sete e t’abbiam dato da bere?
38 Quando mai t’abbiam veduto forestiere e t’abbiamo accolto? o ignudo e t’abbiam rivestito?
39 Quando mai t’abbiam veduto infermo o in prigione e siam venuti a trovarti?
40 E il Re, rispondendo, dirà loro: In verità vi dico che in quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me.
41 Allora dirà anche a coloro della sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per i suoi angeli!
42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere;
43 fui forestiere e non m’accoglieste; ignudo, e non mi rivestiste; infermo ed in prigione, e non mi visitaste.
44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando t’abbiam veduto aver fame, o sete, o esser forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione, e non t’abbiamo assistito?
45 Allora risponderà loro, dicendo: In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me.
46 E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.
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Matteo 26

1 Ed avvenne che quando Gesù ebbe finiti tutti questi ragionamenti, disse ai suoi discepoli:
2 Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figliuol dell’uomo sarà consegnato per esser crocifisso.
3 Allora i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si raunarono nella corte del sommo sacerdote detto Caiàfa,
4 e deliberarono nel loro consiglio di pigliar Gesù con inganno e di farlo morire.
5 Ma dicevano: Non durante la festa, perché non accada tumulto nel popolo.
6 Or essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso,
7 venne a lui una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di gran prezzo, e lo versò sul capo di lui che stava a tavola.
8 Veduto ciò, i discepoli furono indignati e dissero: A che questa perdita?
9 Poiché quest’olio si sarebbe potuto vender caro, e il denaro darlo ai poveri.
10 Ma Gesù, accortosene, disse loro: Perché date noia a questa donna? Ella ha fatto un’azione buona verso di me.
11 Perché i poveri li avete sempre con voi; ma me non mi avete sempre.
12 Poiché costei, versando quest’olio sul mio corpo, l’ha fatto in vista della mia sepoltura.
13 In verità vi dico che per tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, anche quello che costei ha fatto, sarà raccontato in memoria di lei.
14 Allora uno dei dodici, detto Giuda Iscariot, andò dai capi sacerdoti e disse loro:
15 Che mi volete dare, e io ve lo consegnerò? Ed essi gli contarono trenta sicli d’argento.
16 E da quell’ora cercava il momento opportuno di tradirlo.
17 Or il primo giorno degli azzimi, i discepoli s’accostarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo da mangiar la pasqua?
18 Ed egli disse: Andate in città dal tale, e ditegli: Il Maestro dice: il mio tempo è vicino; farò la pasqua da te, co’ miei discepoli.
19 E i discepoli fecero come Gesù avea loro ordinato, e prepararono la pasqua.
20 E quando fu sera, si mise a tavola co’ dodici discepoli.
21 E mentre mangiavano, disse: In verità io vi dico: Uno di voi mi tradirà.
22 Ed essi, grandemente attristati, cominciarono a dirgli ad uno ad uno: Sono io quello, Signore?
23 Ma egli, rispondendo, disse: Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
24 Certo, il Figliuol dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per cotest’uomo, se non fosse mai nato.
25 E Giuda, che lo tradiva, prese a dire: Sono io quello, Maestro? E Gesù a lui: L’hai detto.
26 Or mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e dandolo a’ suoi discepoli, disse: Prendete, mangiate, questo è il mio corpo.
27 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo:
28 Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati.
29 Io vi dico che d’ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.
30 E dopo ch’ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi.
31 Allora Gesù disse loro: Questa notte voi tutti avrete in me un’occasion di caduta; perché è scritto: Io percoterò il pastore, e le pecore della greggia saranno disperse.
32 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea.
33 Ma Pietro, rispondendo, gli disse: Quand’anche tu fossi per tutti un’occasion di caduta, non lo sarai mai per me.
34 Gesù gli disse: In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte.
35 E Pietro a lui: Quand’anche mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. E lo stesso dissero pure tutti i discepoli.
36 Allora Gesù venne con loro in un podere detto Getsemani, e disse ai discepoli: Sedete qui finché io sia andato là ed abbia orato.
37 E presi seco Pietro e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò ad esser contristato ed angosciato.
38 Allora disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate meco.
39 E andato un poco innanzi, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi.
40 Poi venne a’ discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così, non siete stati capaci di vegliar meco un’ora sola?
41 Vegliate ed orate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole.
42 Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà.
43 E tornato, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati.
44 E lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole.
45 Poi venne ai discepoli e disse loro: Dormite pure oramai, e riposatevi! Ecco, l’ora e giunta, e il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori.
46 Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino.
47 E mentre parlava ancora, ecco arrivar Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran turba con spade e bastoni, da parte de’ capi sacerdoti e degli anziani del popolo.
48 Or colui che lo tradiva, avea dato loro un segnale, dicendo: Quello che bacerò, è lui; pigliatelo.
49 E in quell’istante, accostatosi a Gesù, gli disse: Ti saluto, Maestro! e gli dette un lungo bacio.
50 Ma Gesù gli disse: Amico, a far che sei tu qui? Allora, accostatisi, gli misero le mani addosso, e lo presero.
51 Ed ecco, un di coloro ch’eran con lui, stesa la mano alla spada, la sfoderò; e percosso il servitore del sommo sacerdote, gli spiccò l’orecchio.
52 Allora Gesù gli disse: Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendon la spada, periscon per la spada.
53 Credi tu forse ch’io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest’istante più di dodici legioni d’angeli?
54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?
55 In quel punto Gesù disse alle turbe: Voi siete usciti con spade e bastoni come contro ad un ladrone, per pigliarmi. Ogni giorno sedevo nel tempio ad insegnare, e voi non m’avete preso;
56 ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le scritture de’ profeti. Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono.
57 Or quelli che aveano preso Gesù, lo menarono a Caiàfa, sommo sacerdote, presso il quale erano raunati gli scribi e gli anziani.
58 E Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a sedere con le guardie, per veder la fine.
59 Or i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù per farlo morire;
60 e non ne trovavano alcuna, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni.
61 Finalmente, se ne fecero avanti due che dissero: Costui ha detto: Io posso disfare il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni.
62 E il sommo sacerdote, levatosi in piedi, gli disse: Non rispondi tu nulla? Che testimoniano costoro contro a te? Ma Gesù taceva.
63 E il sommo sacerdote gli disse: Ti scongiuro per l’Iddio vivente a dirci se tu se’ il Cristo, il Figliuol di Dio.
64 Gesù gli rispose: Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol dell’uomo sedere alla destra della Potenza, e venire su le nuvole del cielo.
65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, dicendo: Egli ha bestemmiato: che bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udita la sua bestemmia;
66 che ve ne pare? Ed essi, rispondendo, dissero: E’ reo di morte.
67 Allora gli sputarono in viso e gli diedero de’ pugni; e altri lo schiaffeggiarono,
68 dicendo: O Cristo profeta, indovinaci: chi t’ha percosso?
69 Pietro, intanto, stava seduto fuori nella corte; e una serva gli si accostò, dicendo: Anche tu eri con Gesù il Galileo.
70 Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: Non so quel che tu dica.
71 E come fu uscito fuori nell’antiporto, un’altra lo vide e disse a coloro ch’eran quivi: Anche costui era con Gesù Nazareno.
72 Ed egli daccapo lo negò giurando: Non conosco quell’uomo.
73 Di li a poco, gli astanti, accostatisi, dissero a Pietro: Per certo tu pure sei di quelli, perché anche la tua parlata ti dà a conoscere.
74 Allora egli cominciò ad imprecare ed a giurare: Non conosco quell’uomo! E in quell’istante il gallo cantò.
75 E Pietro si ricordò della parola di Gesù che gli avea detto: Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. E uscito fuori, pianse amaramente.
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Matteo 27

1 Poi, venuta la mattina, tutti i capi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro a Gesù per farlo morire.
2 E legatolo, lo menarono via e lo consegnarono a Pilato, il governatore.
3 Allora Giuda, che l’avea tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d’argento ai capi sacerdoti ed agli anziani,
4 dicendo: Ho peccato, tradendo il sangue innocente. Ma essi dissero: Che c’importa?
5 Pensaci tu. Ed egli, lanciati i sicli nel tempio, s’allontanò e andò ad impiccarsi.
6 Ma i capi sacerdoti, presi quei sicli, dissero: Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché son prezzo di sangue.
7 E tenuto consiglio, comprarono con quel danaro il campo del vasaio da servir di sepoltura ai forestieri.
8 Perciò quel campo, fino al dì d’oggi, è stato chiamato: Campo di sangue.
9 Allora s’adempì quel che fu detto dal profeta Geremia: E presero i trenta sicli d’argento, prezzo di colui ch’era stato messo a prezzo, messo a prezzo dai figliuoli d’Israele;
10 e li dettero per il campo del vasaio, come me l’avea ordinato il Signore.
11 Or Gesù comparve davanti al governatore; e il governatore lo interrogò, dicendo: Sei tu il re de’ Giudei? E Gesù gli disse: Sì, lo sono.
12 E accusato da’ capi sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla.
13 Allora Pilato gli disse: Non odi tu quante cose testimoniano contro di te?
14 Ma egli non gli rispose neppure una parola: talché il governatore se ne maravigliava grandemente.
15 Or ogni festa di Pasqua il governatore soleva liberare alla folla un carcerato, qualunque ella volesse.
16 Avevano allora un carcerato famigerato di nome Barabba.
17 Essendo dunque radunati, Pilato domandò loro: Chi volete che vi liberi, Barabba, o Gesù detto Cristo?
18 Poiché egli sapeva che glielo aveano consegnato per invidia.
19 Or mentre egli sedeva in tribunale, la moglie gli mandò a dire: Non aver nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho sofferto molto in sogno a cagion di lui.
20 Ma i capi sacerdoti e gli anziani persuasero le turbe a chieder Barabba e far perire Gesù.
21 E il governatore prese a dir loro: Qual de’ due volete che vi liberi? E quelli dissero: Barabba.
22 E Pilato a loro: Che farò dunque di Gesù detto Cristo? Tutti risposero: Sia crocifisso.
23 Ma pure, riprese egli, che male ha fatto? Ma quelli viepiù gridavano: Sia crocifisso!
24 E Pilato, vedendo che non riusciva a nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della moltitudine, dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi.
25 E tutto il popolo, rispondendo, disse: Il suo sangue sia sopra noi e sopra i nostri figliuoli.
26 Allora egli liberò loro Barabba; e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
27 Allora i soldati del governatore, tratto Gesù nel pretorio, radunarono attorno a lui tutta la coorte.
28 E spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto;
29 e intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e una canna nella man destra; e inginocchiatisi dinanzi a lui, lo beffavano, dicendo: Salve, re de’ Giudei!
30 E sputatogli addosso, presero la canna, e gli percotevano il capo.
31 E dopo averlo schernito, lo spogliarono del manto, e lo rivestirono delle sue vesti; poi lo menaron via per crocifiggerlo.
32 Or nell’uscire trovarono un Cireneo chiamato Simone, e lo costrinsero a portar la croce di Gesù.
33 E venuti ad un luogo detto Golgota, che vuol dire: Luogo del teschio, gli dettero a bere del vino mescolato con fiele;
34 ma Gesù, assaggiatolo, non volle berne.
35 Poi, dopo averlo crocifisso, spartirono i suoi vestimenti, tirando a sorte;
36 e postisi a sedere, gli facevan quivi la guardia.
37 E al disopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: QUESTO E’ GESU’, IL RE DE’ GIUDEI.
38 Allora furon con lui crocifissi due ladroni, uno a destra e l’altro a sinistra.
39 E coloro che passavano di lì, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo:
40 Tu che disfai il tempio e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso, se tu sei Figliuol di Dio, e scendi giù di croce!
41 Similmente, i capi sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano:
42 Ha salvato altri e non può salvar se stesso! Da che è il re d’Israele, scenda ora giù di croce, e noi crederemo in lui.
43 S’è confidato in Dio; lo liberi ora, s’Ei lo gradisce, poiché ha detto: Son Figliuol di Dio.
44 E nello stesso modo lo vituperavano anche i ladroni crocifissi con lui.
45 Or dall’ora sesta si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona.
46 E verso l’ora nona Gesù gridò con gran voce: Elì, Elì, lamà sabactanì? cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
47 Ma alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Costui chiama Elia.
48 E subito un di loro corse a prendere una spugna; e inzuppatala d’aceto e postala in cima ad una canna, gli die’ da bere.
49 Ma gli altri dicevano: Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo.
50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rendé lo spirito.
51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, e la terra tremò, e le rocce si schiantarono,
52 e le tombe s’aprirono, e molti corpi de’ santi che dormivano, risuscitarono;
53 ed usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella santa città, ed apparvero a molti.
54 E il centurione e quelli che con lui facean la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente, costui era Figliuol di Dio.
55 Ora quivi erano molte donne che guardavano da lontano, le quali avean seguitato Gesù dalla Galilea per assisterlo;
56 tra le quali erano Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e di Jose, e la madre de’ figliuoli di Zebedeo.
57 Poi, fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era divenuto anche egli discepolo di Gesù.
58 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse rilasciato.
59 E Giuseppe, preso il corpo, lo involse in un panno lino netto,
60 e lo pose nella propria tomba nuova, che aveva fatta scavare nella roccia, e dopo aver rotolata una gran pietra contro l’apertura del sepolcro, se ne andò.
61 Or Maria Maddalena e l’altra Maria eran quivi, sedute dirimpetto al sepolcro.
62 E l’indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi sacerdoti ed i Farisei si radunarono presso Pilato, dicendo:
63 Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: Dopo tre giorni, risusciterò.
64 Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; che talora i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: E’ risuscitato dai morti; così l’ultimo inganno sarebbe peggiore del primo.
65 Pilato disse loro: Avete una guardia: andate, assicuratevi come credete.
66 Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra, e mettendovi la guardia.
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